Questo sito contribuisce all'audience di

Roma, Mourinho: “Contro il Betis voglio uno stadio pieno di emozioni. Pellegrini? Ottimo allenatore”

Le parole di Josè Mourinho alla vigilia della partita tra Roma e Real Betis

La Roma è chiamata al riscatto. Dopo la sconfitta casalinga contro l’Atalanta, i giallorossi hanno la possibilità di rifarsi in Europa League. Alla vigilia della partita contro il Real Betis, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport Josè Mourinho. “La partita arriva dopo una sconfitta nell’ultima in casa (contro l’Atalanta, ndr). Però da quella sconfitta siamo usciti con una sensazione di superiorità. Questa sensazione la voglio anche domani. Loro hanno un vantaggio, perché hanno sei punti e noi tre. Voglio uno stadio pieno di emozioni”. Nonostante gli attriti tra il portoghese e Pellegrini, Mourinho non si risparmia dall’elogiare il suo prossimo avversario.Sarà una partita difficile, loro hanno un ottimo allenatore. L’Europa League ha squadre più competitive della Conference”.

 

mourinho-roma-image-gpo-min.jpg

 Roma, le parole di Mourinho

L’allenatore ha parlato anche di Paulo Dybala. “Il suo inserimento è stato naturale. È naturale aver voluto un giocatore come Paulo. È importante che lui non abbia sentito il peso di venire qui ed essere un giocatore importante. È tutto naturale, sembra che sia qui da anni, sembra che lo conosco da anni. Questa naturalità è sinonimo di qualità. Lui è un ragazzo dello stesso livello del giocatore che è”.

 

dybala-roma-getty.jpeg

 

Parole dolci anche per Smalling. “È strano che non è in nazionale inglese. È una cosa strana per me. Sto in una posizione privilegiata per paragonare questo Smalling con quello di 4-5 anni fa. Non so se è rigenerazione fisica, se è gioia di vivere qui, se è gioia di giocare per la Roma. Quello che so è che è un giocatore di livello altissimo. Vive un ottimo momento e sono molto contento di lui”.

 

smalling-roma-image-gpo.jpg

 

Infine, Mouriho ha parlato del suo “pupillo” Matic. “È la terza volta che gioca in una squadra con me. La prima volta era dieci anni fa, ovviamente è cambiato. Ha perso qualcosa ma ha anche qualcosa in più. È un cervello in campo, per noi è importante“.