Roma, Alisson: “Il calcio italiano mi ha migliorato. Futuro? Penso solo a questa stagione”
Una stagione da giovane apprendista, trascorsa fra i consigli e gli aiuti di Szczesny. Poi la partenza del polacco, un’eredità piuttosto pesante da raccogliere e una porta – quella della Roma, da difendere. Ma Alisson non si è fatto trovare impreparato, anzi. E’ lui, probabilmente, il volto principale di questa stagione giallorossa. Il leader, quello che non si è mai perso nemmeno fra le difficoltà dell’ultimo mese. Il muro che ha permesso alla squadra di Di Francesco di vantare la miglior difesa del campionato per diverse domeniche. Ora è la terza, con i suoi 17 gol subiti. Dietro a Napoli e Juventus: “Lavoro tutti i giorni per questo, per aiutare la squadra e far andare tutte le cose per il meglio – ha raccontato il numero uno brasiliano ai microfoni di Sky Sport – mi paragonano a Zoff? Non l’ho visto giocare, ma mi fa piacere esser paragonato ad una leggenda come lui. Posso sempre fare qualcosa in più, questo è il mio pensiero. Lavoro al centro sportivo tutti i giorni insieme al mio preparatore, che mi sta aiutando tantissimo. Devo fare sempre il massimo”. Quasi due stagioni nel calcio italiano, molto diverso da quello del suo paese: “Mi ha migliorato, mi ha aiutato a capire il calcio da un punto di vista tattico, il che mi aiuta molto anche in Nazionale. Vedo la partita in maniera diversa. Ho avuto la fortuna di avere mister e compagni forti qui, tutto sta contribuendo alla crescita della mia carriera”. Anche perché Alisson ha saputo affrontare periodi difficili, come quello che la Roma ha appena trascorso e che spera essersi concluso con la vittoria di Verona: “Non abbiamo lasciato che la crisi entrasse dentro lo spogliatoio. Dovevamo solo stare tranquilli. Qualche volta ci ha punito la sfortuna, altre i nostri errori ci hanno penalizzato. A verona è andata bene, siamo tornati alla vittroria nonostante il rosso a Pellegrini. Loro non hanno fatto nemmeno un tiro in porta e questo è fondamentale per la crescita della squadra. Il calcio è così, una volta si vince e e altre si perde”. Ma di passi falsi la sua Roma dovrà farne pochi per sperare in una qualificazione in Champions: “Le avversarie sono forti – ha continuato Alisson – l’ Inter è in difficoltà, ma ha una grande rosa e un allenatore bravissimo. La Lazio è pericolosa davanti, ha grandi calciatori. Noi bisogna pensare soltanto al nostro lavoro per arrivare fra i primi tre e qualificarsi in Champions”.
Alisson ha il terzo rendimento migliore di Europa, dietro solo a Ter Stegen e Oblak. Il modo migliore per attirare l’interesse dei grandi club: “Io penso solo alla Roma adesso, cerco di stare concentrato sul momento. Sono contanto per il rendimento, perché questo aiuta la squadra a vincere e a fare bene. Importante è l’aiuto dei miei compagni e dei miei allenatori”. Chiosa finale sul Mondiale, con il Brasile che sarà grande protagonista: “All’inizio non andavamo bene, poi con Tite è cambiato tutto, anche il nostro atteggiamento in campo. Stiamo di solito tre mesi lontani, ma poi in quei dieci giorni in cui ci ritroviamo sembriamo una squadra di club, che si allena insieme ogni giorno. Lo spogliatoio è molto compatto e questo è il punto forte della squadra. Oltre, chiaramente, ai talenti di Neymar e Coutinho, alla difesa solida che ci ha permesso di prendere solo 4 gol da quando è arrivato Tite. Ad un centrocampo con la qualità di Fernandinho e la solidità di Casemiro. Molti giovani sono in crescita, arriveremo in Russia nel migliore dei modi. Sarà difficile, c’è tanta competizione ma noi andremo lì per vincere”.