Ritiro a chi? “Sì, non volevo più giocare, poi è arrivata la Pro Patria…”: Santana, il presente in D e l’ambizione di un ritorno in A
Dalla A alla D. E ritorno? “Nella vita non si sa mai”. Nessun biglietto solo andata perché, chissà, un altro treno, quello dei (suoi) desideri, magari potrà passare. Mario Santana comunque è concentrato sul presente, leggi Pro Patria, e se c’è una cosa alla quale non pensa proprio, quella è il ritiro. Almeno adesso perché “fisicamente mi sento ancora in forma”. Classe ’81, ma proprio in D ha fatto ricredere chi lo riteneva a fine carriera: “E’ vero, quando ho finito la parentesi a Genova non ho trovato subito una squadra e poi è diventato sempre più difficile – ha raccontato ai microfoni di gianlucadimarzio.com -. Ma ancora sto bene e ogni settimana lo dimostro. Sono contento e spero di continuare così”. Un nuovo capitolo della sua carriera e a Busto Arsizio quasi come una seconda giovinezza: “Ero fermo da un po’, non giocavo. Michele Ferri era qui e lui è stato uno dei primi a convincermi a tornare in campo. Non volevo più giocare, poi è capitata questa opportunità: loro avevano bisogno e io non avevo una squadra. Mi sono detto, ‘proviamoci’. Poi una volta che ho ripreso a giocare mi è tornata anche la voglia e finché riuscirò a dare una mano continuerò. Quando invece sarò un peso o non riuscirò più ad aiutare la squadra, mi farò da parte come è giusto che sia”.
Ma ad un ritorno in A ci pensa, eccome: “Certamente, questa è una delle mie ambizioni, quella di giocare per qualcuno che pensi che io possa ancora dare qualcosa. Se stai bene e riesci a dimostrarlo, qualcosa può succedere. Do il massimo finché sto qui ma non si sa mai, può essere che qualcuno ti vede e ti dà la possibilità di tornare”. Sì, e quel “Nella vita non si sa mai” come ritornello del desiderio di ripercorrere quella tratta A-D nel senso inverso. Anche a 35 anni, tempo giusto per pensare a quel fine carriera che lui, argentino e cresciuto nelle giovanili del San Lorenzo, vorrebbe comunque trascorrere in Italia: “Mi piacerebbe finirla in una squadra in cui ho giocato per tanti anni, come la Fiorentina o il Palermo. Ma penso che adesso sia un sogno”.
Segue le sue ex squadre, come il Frosinone (“Loro e l’Hellas al momento hanno qualcosa in più rispetto alle altre”) e inevitabilmente anche la Viola. La immagina in Europa la prossima stagione e applaude al ‘no’ di Kalinic alla Cina: “La Fiorentina è una grande squadra con un grande allenatore e soprattutto ha una città con grandi ambizioni e penso che meriti un posto in Europa. Kalinic? Questo ragazzo ha dimostrato un po’ a tutti che non sempre i soldi ti danno la felicità. E’ stata una gran cosa da parte sua e penso che sia anche grande merito della società e dei tifosi che lo fanno sentire bene lì. Ha fatto questa scelta perché si trova bene e penso sia un grande uomo. Ma quella città e quella gente sono un posto ideale per un giocatore. E se stai bene, i soldi non sono tutto”.
A proposito dello ‘stare bene’: “Questa è una categoria molto difficile, però mi sono ambientato velocemente qui alla Pro Patria”. Attualmente terza nel Girone B di Serie D, la squadra guarda in alto: “L’ambizione è quella di salire e tornare dove merita questa città, provare insomma a vincere il campionato per salire di categoria”. Sogni di promozione con questa squadra giovane che ha voglia di crescere, di cui è diventato capitano: “Sicuramente è una responsabilità in più, bisogna essere d’esempio sia in campo che fuori. In partita poi si deve dare sempre il meglio ma anche a prescindere dalla fascia”. Diciotto presenze e 8 gol finora in stagione: “Il più bello? Quello di due settimane fa, su punizione. Ma il fatto è che sono stati quasi tutti importanti, hanno spesso portato i 3 punti alla squadra”. Ma su tutti, un posto speciale lo trova sempre quello della scorsa stagione, di tacco, contro l’Albinoleffe: “Se lo riprovi non ci riesci”. L’ingrediente segreto? “Istinto più che altro, hai la palla lì e cerchi di fare il primo movimento che ti viene in mente. Ma lo riprovi magari anche 100 volte e sicuro non ti viene…”. Fascia al braccio e la via del gol mai smarrita: “Li dedico sempre ai miei figli e alla mia ragazza che sono le persone che mi stanno sempre vicino e mi danno la forza per andare avanti”. Tutto famiglia e campo, Santana l’anti social… “Sono negato, preferisco godermi la vita”. E la carriera. Tra il presente in D con sogni di promozione da capitano della Pro Patria e la sua ambizione di poter tornare in A.
(Foto: facebook.com/aurorapropatria1919official/)