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Riganò e Mondonico, un ricordo che scalda il cuore: “Lo spritz, Vasco e quell’abbraccio: sei stato il mio Mondo. Il tuo vecchio bomber Riga”

Quando ci lascia una figura come Emiliano Mondonico, è inevitabile che il flusso di ricordi, pensieri ed emozioni riaffiori così, senza argini. Ci sono immagini, aneddoti e parole su un uomo e un allenatore che ha saputo nobilitare il gioco del calcio e i valori della vita. Un ricordo particolarmente toccante, senza filtri, è quello di Christian Riganò. L’attaccante e il “Mondo” hanno trascorso insieme la stagione 2003/04, quella della risalita dalla B alla A della Fiorentina. Un’annata intensa, che Riganò rivive attraverso un emozionante post pubblicato su Facebook:

“Ciao Mister, eccomi qua. Sono triste, ma pensando ai bei momenti passati
insieme ritorna un leggero sorriso, con i ricordi che scorrono
velocemente: quando entravi il martedì con la giacca della tuta legata al
girovita e cominciavi a contare quanti eravamo nel tuo dialetto, o quando
come a Como prenotasti la barca per un tour sul lago, per ammazzare il tempo. Oppure il tour alla reggia di Caserta, per non parlare di
Verona prima di una partita importantissima tutti sul lago di
Garda a bere spritz naturalmente tutto offerto da te.

E poi Vasco Rossi – continua Riganò –
con “Gli spari sopra” a palla sul pullman dall’hotel allo stadio quando
con altri era vietato. Eri un passo avanti a tutti, avevi portato brio e
leggerezza in un momento difficile e avevi capito quello di cui la
squadra aveva bisogno per vincere. Era difficile non volerti bene grande Mondo. Ti ricordi il torello a tempo? ‘Mister, gli ultimi due in mezzo
pagano lo champagne’ e si beveva il sabato sera in ritiro. Avrei tanto
altro da raccontare ma è difficile andare avanti, le lacrime prendono il
sopravvento. Ma prima di salutarti voglio parlare di quella foto dopo lo
spareggio al Franchi col Perugia, appena saliti in serie A. Stavi andando
via, avevi fatto un capolavoro portandoci alla vittoria, ma i media non ti
davano come riconfermato. Tutto questo ti faceva
male e al triplice fischio volevi andare via, io ti afferrai la giacca strattonandoti e ti dissi che dovevamo esultare e tu mi dicevi ‘lasciami Riga, lasciami’. Ti lasciai per poi venirti a cercare nel tuo spogliatoio
dove ti eri chiuso a chiave per sfogarti. Dopo un po’ sei uscito e abbiamo
festeggiato alla grande.

Ciao grande Mister di un calcio pane e salame
che non esiste più. Fai buon viaggio, veglia su tua moglie e le tue figlie e
tutta la tua famiglia. Eri il loro Mondo e sei stato anche il mio. Riposa
in pace guerriero mai domo. Ciao nonnetto, ciao bambin. Con affetto il tuo
vecchio bomber Riga”.