Rewind Champions 2007: è vendetta. Milan nell’Olimpo del calcio
Milan 2007: Dida; Oddo, Nesta, Maldini, Jankulovski; Gattuso, Pirlo, Ambrosini; Seedorf, Kaka; Inzaghi
All. : Carlo Ancelotti
E’ possibile, due anni dopo, ritrovarti di fronte allo stesso avversario che ti negò nel più incredibile dei modi un altro trionfo. E allo stesso modo, è possibile anche prendersi una rivincita tale da far salire il Milan nell’Olimpo del calcio. Sì, come il mitico monte a diversi chilometri da Atene, la capitale greca città teatro dell’impresa rossonera. Da uomini a eroi in 90 minuti per salire al settimo cielo e battere un Liverpool diventato nel giro di due anni da predatore a preda, da carnefice a vittima. La vendetta è un piatto che va servito freddo; e la portata europea il Milan l’ha lasciata raffreddare per due stagioni prima di trovarsi di nuovo davanti al commensale più esigente. Il conto? Sette chili e mezzo di Coppa con le grandi orecchie, la settima per il club.
Un gran regalo sotto l’albero di natale e poco importa che era maggio… Un albero bello e luminoso con undici decorazioni che nella notte di Atene brillarono più che mai. Sette (otto contando anche Kaladze subentrato all’80’) di quegli undici titolari c’erano anche quattro anni prima, nel 2003, quando alzarono sotto il cielo inglese dell’Old Trafford quella stessa Coppa. E in cima all’albero? Sempre lo stesso puntale, Carletto, quell’Ancelotti che in carriera poi è arrivato a cinque Champions personali tra campo e panchina. Ma quella, sotto il cielo di Atene, è stata “la vittoria più bella”.