Quando un incontro può cambiare la vita… di entrambi: ecco dove si conobbero Raiola e Ibrahimovic
Il primo bassetto e nemmeno così in forma. Di Nocera Inferiore, trasferitosi in Olanda con la famiglia per cercare fortuna e lavoro. Che trova, quasi subito in realtà: prima tuttofare nella pizzeria del papà, poi il mondo del calcio, non giocato però. Quello era un affare solo del secondo: alto, prestante e col capello lungo. Di Malmoe. Appena ventenne ma già con l’etichetta di ‘calciatore svedese più pagato di sempre’ appiccicata addosso. L’Ajax sborsò circa sette milioni e mezzo per averlo. Il primo: Mino Raiola. Il secondo: Zlatan Ibrahimovic. Che ai quei tempi si conoscevano appena, solo di vista. Ma le loro strade si sarebbero dovute incrociare: Raiola cercava uno come Ibrahimovic, Ibrahimovic aveva bisogno di uno come Raiola. Ecco che quando il giornalista Thijs Slegers, amico di Ibra, organizzò il loro primo incontro, fu subito amore. A loro modo.
“Dove facciamo? Hotel Okura”. Poco fuori dal centro trafficato di Amsterdam.
Da Io Ibra, ecco l’incontro attraverso le parole di Zlatan. “Misi la mia bella giacca di pelle di Gucci, non avevo affatto intenzione di fare la figura del buzzurro, il mio orologio d’oro, e parcheggiai la Porsche proprio davanti all’albergo. Ma che razza di individuo era quello che entrò dopo di me? In jeans e T-shirt Nike e con quella pancia enorme, sembrava uno dei Soprano. Chi diavolo è questo qui? Dovrebbe essere un agente quella specie di gnomo ciccione? E quando ordinammo cosa credete, che arrivò un piattino di sushi con avocado e gamberetti? No, arrivò una valanga di roba, cibo per cinque, e lui divorò tutto come un dannato!”. “Sapete cosa fece quel bastardo sfacciato? Tirò fuori quattro fogli A4 su cui c’erano nomi e cifre, tipo Christian Vieri 24 gol in 27 partite, Filippo Inzaghi 20 gol in 25 partite, David Trezeguet 20 gol in 24 partite, Zlatan Ibrahimovic 5 gol in 25 partite”. Raiola tuonò: “Allora se diventi il migliore del mondo poi arriverà tutto il resto, ma se insegui solo il denaro allora non otterrai mai niente, capisci? Pensaci su e poi mi fai sapere, ma se vuoi lavorare con me devi fare come dico io”. Come? “Dovrai vendere tutte le tue macchine, tutti i tuoi orologi e cominciare ad allenarti tre volte più duramente, perché adesso la tua statistica fa schifo”.
Le impressioni di Raiola a TalkSport: “Piaccio a Zlatan perché sono stato il primo a dirgli che era uno stronzo. E gli dissi anche che avrebbe dovuto lavorare più duramente. Tutti gli altri gli dicevano solo delle belle cose, io invece gli avevo detto la verità, per renderlo migliore”. Lo stesso Ibrahimovic, nella sua autobiografia, ha dato ragione a Raiola: “Ero troppo preso da me stesso, ma sbagliavo, perché era vero che non avevo ancora fatto tanti gol e che ero troppo pigro. Quando però ho preso coscienza di questo, ho cominciato a non risparmiarmi più sia in allenamento che in partita”.
Ibrahimovic con Mino Raiola procuratore: il valore complessivo dei trasferimenti prodotti è di 145/150 milioni di euro. Per non parlare degli ingaggi percepiti dall’attaccante: 2 milioni di euro alla Juventus, agli esordi in Italia. Dai 4 ai 12 più 3 di bonus all’Inter, 12 al Barcellona, 9 al Milan, 1 milione netto al mese con bonus al PSG. Ben 11,40 allo United, oggi. Si può dire che quell’incontro all’Hotel Okura sia stato un affare… per entrambi.