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Piatek non si ferma più: primo gol con la Polonia

L’attaccante del Genoa, già a quota 13 gol in 8 partite, ha colpito per la prima volta anche con la maglia della sua Nazionale. Quattro paesi, 10 città, altrettanti stadi, tredici squadre e un denominatore comune: il gol

Dalla Val Stubai a Chorzow, passando per Brunico, Swansea, Cuneo, Albissola. E poi Genova, Reggio Emilia, Roma e Frosinone. Quattro paesi, 10 città, altrettanti stadi, tredici squadre e un denominatore comune: il gol, quattordici quelli realizzati con oggi in gare ufficiali. Krzysztof Piatek non si ferma più. Che sia amichevole o campionato, passando per la Coppa Italia: oggi la prima con la maglia della Polonia, contro il Portogallo in Nations League. Il risultato? Sempre lo stesso, Pistolero del Genoa ad esultare sparando sulla vittima di turno e portiere di giornata a raccogliere l’ennesimo pallone finito in rete: Rui Patricio l’ultimo in ordine di tempo.

Cross in mezzo dalla bandierina, stacco di testa e numero uno del Portogallo che può solo guardare il pallone entrare. Vantaggio Polonia (che ha poi perso 3-2) e primo gol con la nazionale polacca per il centravanti scoperta di Enrico Preziosi: destro, sinistro, oggi di testa. Piatek – la pronuncia, ormai si sa, è Piontek – segna in tutti modi, numeri da extraterrestre, record su record messi alle spalle. In Serie A nel mirino quello di Gabriel Batistuta, a segno consecutivamente nelle prime undici gare: Krzysztof è quota sette con nove gol realizzati. Dalla Serie A alla Nations League, oggi la prima fumata con la maglia biancorossa.

Quella di un certo Robert Lewandowski: “Ma Krzysztof è più forte”, parola di Preziosi. Innamoratosi del Pistolero in una sera di metà estate, a cena ad Ibiza, tablet in mano e magie del polacchino a scorrere sullo schermo. Storia che sembra già lontanissima, puntualmente pronta a ripetersi: amichevole o gara ufficiale, maglia del Genoa o della Nazionale poco importa. Piatek risponde sempre allo stesso modo: pallone alle spalle del malcapitato di turno, pistole fumanti in mano, in attesa del prossimo pallone per gonfiare la rete