Pisa, la lettera di Lisuzzo: “Oggi hanno vinto il popolo e la giustizia. Abbiamo pregato per questo momento”
Mesi difficili, che adesso saranno soltanto un ricordo. Il ricordo di una battaglia da cui si è usciti con le ossa rotte, ma vincitori, oltre ogni tipo di difficoltà. Per questo, è tanto il senso di liberazione dopo l’ufficialità della cessione della società alla famiglia Corrado. E si avverte tutta, nella lettera pubblicata dal proprio profilo Facebook, di Andrea Lisuzzo, palermitano di nascita ma pisano d’adozione.
“Buongiorno buongiorno, perché oggi è veramente un “Buon Giorno”, anzi oggi è il Giorno. Il giorno che aspettavamo, il giorno che desideravamo, il giorno che pregavamo arrivasse, il giorno per cui tutti eravamo disposti a qualsiasi cosa e non dico soltanto a Pisa e provincia ma anche dove esiste un minimo di coerenza e amore per il calcio, in posti dove si sono vissuti momenti di simile attitudine perché in fondo in fondo chi più chi meno di momenti di sconforto in balia degli aventi e di persone fatiscenti senza morale e momenti dove devi solo sperare, li abbiamo trascorsi un po’ tutti non solo a Parma e Treviso le più recenti ma anche Palermo, Napoli, Firenze e potrei continuare ancora seguendo la dorsale dell’ Appennino: Bari, Catania, Trieste ecc. , con esiti anche molto differenti dal nostro. Questo per dire che oggi ha vinto la giustizia, ha vinto chi lotta, ha vinto la plebe, ha vinto il buonsenso, hanno vinto tutti coloro che hanno vissuto queste vicissitudini con il senso di appartenenza, che in me come un germoglio debole e fragile dopo 3 anni, 5 allenatori e 5 presidenti o presunti tali è cresciuto, si è fortificato ma di quella forza che è anche flessibilità per modificarsi alle intemperie; dicono che San Ranieri vegli ancora su Pisa, che la torre bellissima nella sua imperfezione storta non cascherà mai; dicono che è meglio un morto in casa che un pisano all’uscio. Io invece dico che Pisa ti forgia come in un forno per metallo; io dico che qui si è lottato ai tempi dei pirati ma si lotta ancora e impari a farlo; io dico che qui il simbolo della tifoseria è una maglia numero 7 strappata. Questa non è Sparta come nei film, questa è Pisa e qui se impari a combattere, sopravvivi ovunque; qui se impari la Pisanità che ti entra dentro le vene come fosse un fiume in piena puoi navigare tutti i mari. Solo per questo siamo riusciti a dire Buongiorno 23 dicembre 2016 ringraziando ovviamente la famiglia che ha permesso questo per farci Godere il nostro adesso “magico” Pisa . Ciao a tutti”