Pescara, gioventù al comando: alla scoperta di Sottil e Bettella
Giovani. Italiani. Pieni di talento. Per maggiori informazioni bussare alla porta del Pescara dove ne stanno crescendo due niente male, potenzialmente il futuro del nostro calcio. Per davvero. Perché un difensore centrale, 2000, debutti in Serie B significa che ha qualcosa di tremendamente speciale. E Davide Bettella, per sicurezza nel passaggio, calma, velocità di pensiero e di chiusura, fa seriamente paura e tutto sembra tranne che un 19enne. Il 22 aprile, a Carpi, ecco la sua prima partita tra i professionisti. Voto? Ci limitiamo a segnalare il punteggio finale: 0-0. Davide, elegante e sicuro per 90', era sicuramente emozionato ma non è mai inciampato, anzi. Cissé – doppietta a Salerno nell’ultimo turno di campionato – non ha praticamente mai visto palla. Capitano dell’Italia U-19 (lo è dall’U-15!), Bettella non ha mai saltato una convocazione se non per infortunio o squalifica: è un ragazzo con carattere e personalità, non ama straparlare e preferisce uno sguardo per farsi capire.
Infonde sicurezza. Anche al portiere del Pescara Fiorillo che ce l’ha avuto davanti pure il 27 aprile in casa conto il Verona: alla seconda da titolare, Davide non ha battuto ciglio dimostrando ancor di più quanto lì in mezzo ci possa stare, con anticipi tempestivi e interventi quasi sempre puliti e decisivi. Tupta e Pazzini non pervenuti. Di Padova, da piccolo andava in Curva a seguire la sua squadra del cuore. Poi un giorno, durante un Padova-Vicenza all’Appiani, lo nota Giavardi dell’Inter e lo prende in un secondo: in nerazzurro vince soprattutto un campionato e una Supercoppa Primavera nella stagione 2017/18.
L’idolo: Alessandro Nesta. Davide ama imparare guardandolo, ancora oggi, su youtube. Ma non solo video. Nel post di Perugia-Pescara l’ex campione del Milan si è fatto conoscere di persona. Emozioni. Nel futuro di Davide Bettella c’è il Pescara ma il cartellino è di proprietà dell’Atalanta che poco meno di un anno fa lo ha comprato per 7 milioni dall’Inter. Ma Ausilio, consapevole delle qualità del ragazzo, lo sta tenendo d’occhio, pronto, eventualmente, a far valere il diritto di riacquisto valido per quest’anno e per l’anno prossimo. Il ragazzo, concentrato, pensa solo al campo e al suo momento tra i grandi. Obiettivo: i playoff di Serie B. Che Davide potrebbe anche saltare qualora arrivasse la chiamata dell’U-20 per il Mondiale in programma in Polonia dal 23 maggio al 15 giugno. Uno dei punti di forza dell’Italia allenata da Nicolato è l’altro gioiello del Pescara: Riccardo Sottil.
Riccardo Sottil
Classe 1999. E già con 8 partite (su 13) in Serie B. L’ala sinistra, ad oggi, sembra realmente pronta a decollare e consacrarsi. La sensazione è quella e il segnale, forte e chiaro, è arrivato sabato scorso con il primo gol tra i professionisti contro il Verona di Grosso. Esultanza? Un cuore per la sua famiglia, che ‘porta’, disegnata, persino sui parastinchi: “Li bacio tutte le volte prima di entrare in campo” ha svelato, lui che di scaramantico non ha molto altro. Riccardo è sinonimo di tecnica, forza sulle gambe, fisicità ma anche rapidità: si ispira a Ronaldo il portoghese, sin da quando giocava a Manchester. E quest’anno, precisamente il 1 dicembre, ha provato anche l’emozione di vederlo dal vivo, direttamente dalla panchina, al Franchi, in Fiorentina-Juventus. Adora anche Neymar. ‘Ricky’ – così lo chiamano gli amici – è figlio di Andrea, ex giocatore e attuale allenatore del Catania ma in casa Sottil c’è anche il fratello piccolo che spesso si diverte alla playstation con la maglia del fratellone addosso.
Ah, gioca pure lui, difensore, nelle giovanili del Catania. Con la Sicilia un amore a prima vista, tant’è che è una delle mete preferite di Riccardo per le vacanze, insieme alla Spagna. A scuola come in campo? Sicuramente in storia, la materia preferita: il periodo degli Egizi è il suo forte. Ma con la palla tra i piedi è decisamente un altro livello. Riccardo Sottil viaggia veloce, come un fulmine, verso la maturazione: col Pescara punta ai playoff ma sullo sfondo c’è, inevitabilmente, la Fiorentina, squadra che ne detiene il cartellino e che, dopo Chiesa, ha in ‘casa’ un’altra ala in grado di farla volare.