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Elia, soldato di Caserta che ha riportato il Perugia in B

Salvatore Elia, da tre anni “soldato” di Fabio Caserta, è l’uomo del destino per il Grifo

Una botta di destro per cancellare 261 giorni di sofferenze. Dalla retrocessione del 14 agosto a un 2 maggio che a Perugia diventerà una data iconica. Salvatore Elia, ragazzo del ‘99 e soldato da tre anni di Fabio Caserta. 

 

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È lui l’uomo del destino per il Grifo. Il suo gol al 16’ – contestato dalla Feralpi Salò per un fuorigioco ritenuto passivo di Kouan al momento del tiro – fa urlare una città e spalanca al ritorno in serie B di un club retrocesso otto mesi fa nel playout contro il Pescara. Nel secondo tempo la chiude Andrea Bianchimano, centravanti del ‘96 nato a Natale che ha trovato l’ottavo gol di una stagione da incorniciare. La sua, ma a Salò la copertina è di Salvatore Elia.

 

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Proprio lui, fortemente rivoluto da Fabio Caserta che lo aveva allenato per due stagioni – tra gioie e dolori – a Castellammare di Stabia. Prima la felicità della promozione, poi – due settimane prima del Perugia – l’onta della retrocessione. “Deve imparare a essere più cinico sotto porta”, diceva di lui Caserta all’inizio del loro percorso insieme. Salvatore lo ha ascoltato: 4 gol in maglia Juve Stabia in due anni, il doppio in questo campionato a Perugia. 

 

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Otto reti per la rincorsa del Grifo sul Padova, l’ultimo più importante degli altri. Segnato a Salò, provincia di Brescia, da un giocatore di proprietà dell’Atalanta. Un ragazzo che a novembre ha sconfitto il covid in tempi record, saltando solo due partite. Le altre le ha giocare tutte, da esterno d’attacco o da quarto di centrocampo. Sempre sulla destra, a macinare chilometri. Sommando quelli di tutta la stagione, si copre la distanza tra lo stadio Turina e il Renato Curi. 

 

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Lì, nella stagione scorsa, aveva giocato la prima partita in trasferta da titolare. Adesso quello stadio è diventato casa sua e sabato era stato visibilmente impressionato dalla dimostrazione d’amore di tre generazioni di perugini là davanti.

 

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Adesso quella gente è pronta ad abbracciarlo, più o meno metaforicamente. Nell’estate del 2020 Salvatore aveva scelto di ripartire da lì, convinto dalle chiamate quotidiane di Fabio Caserta. L’allenatore con cui sta diventando uomo. Il 2 maggio a Salò il ragazzo del ‘99 è diventato l’uomo promozione di Perugia. Ha la maglia 7 e le spalle strette solo fisicamente. Su quelle, è salita tutta la città.