Espanyol-Siviglia: al 21′ il ricordo di Puerta, Jarque e Reyes
Durante la prima giornata della Liga, la partita è stata interrotta per omaggiare i tre calciatori scomparsi in circostanze differenti, ma mai dimenticati da tifosi e compagni di squadra
L’interruzione della partita per mantenere vivo il ricordo. Un gesto simbolico, ma doveroso. Al 21’ del primo tempo i calciatori di Espanyol e Siviglia, all’esordio in Liga, hanno deciso di fermarsi e rendere omaggio ad Antonio Puerta, Daniel Jarque e José Antonio Reyes. Colleghi, ma soprattutto amici, scomparsi prematuramente e in circostanze diverse, ma sempre presenti nel cuore di tifosi e compagni di squadra.
Proprio il 21 era il numero di maglia portato con orgoglio in giro per l’Europa da Daniel Jarque, con 22 presenze primatista per la formazione catalana nelle competizioni internazionali. Poi, nel 2009, la tragedia, quando aveva da poco ereditato la fascia di capitano da Raul Tamudo e si trovava a Coverciano, in ritiro con il club. Colto da un malore, mentre nella sua camera parlava al telefono con la fidanzata, per lui non ci fu nulla da fare. Andrès Iniesta gli dedicò il gol decisivo per la vittoria del mondiale nel 2010, il pubblico dell’Espanyol, solitamente rivale, lo ringraziò con una standing ovation alla prima occasione utile.
Il difensore Antonio Puerta a 23 anni aveva, invece, un futuro da predestinato e col Siviglia aveva già conquistato due Europa League e esordito in Nazionale. Perse conoscenza in campo, durante la partita con il Getafe, prima di campionato della stagione 2006/2007. I tempestivi interventi di Dragutinovic e del portiere Palop consentirono di rianimarlo, eppure le condizioni rimasero critiche e in ospedale morì qualche giorno più tardi.
Il dramma di Reyes è il più recente e risale allo scorso primo giugno. Un’incidente stradale, causato dall’esplosione di un pneumatico probabilmente per l’alta velocità. In macchina, in un paesino vicino casa, viaggiava con due cugini, uno di loro deceduto sul colpo.
Circostanze differenti, ugualmente tragiche. Di fronte alle quali ci si può solo sciogliere in uno scrosciante applauso.