La nuova Serie B: il Palermo del profeta Baldini e di bomber Brunori
La stagione del Palermo, neopromosso in Serie B: i protagonisti, l’allenatore, le storie della squadra che torna nel campionato cadetto dopo 3 anni
I record di pubblico, un attaccante rivelazione, un allenatore trascinatore. Sono solo alcuni dei “tratti distintivi” dell’ultima squadra promossa dalla Serie C, la vincitrice dei playoff: il Palermo, che fa il suo ritorno nel campionato di Serie B dopo 3 anni di assenza e un fallimento societario.
I rosanero hanno battuto il Padova in finale con un doppio 1-0 e sono la quarta squadra promossa in Serie B per la stagione 2021-2022 dopo il Bari, il Modena e il Sudtirol.
La stagione del Palermo
Il Palermo aveva concluso la stagione regolare al terzo posto del girone C, dietro al Catanzaro secondo e allo stesso Bari, con 66 punti. Una annata in cui non tutto è filato liscio: dopo l’eliminazione nel terzo turno dei playoff nel 2021 contro l’Avellino, in panchina era stato confermato Giacomo Filippi, il vice di Roberto Boscaglia, esonerato nel febbraio 2021. Ma nelle prime 20 giornate della nuova stagione i rosanero ottengono appena 33 punti, e restano ben lontani dal Bari primo (-11). Così alla vigilia di Natale, il 24 dicembre, la società sostituisce Filippi con una vecchia conoscenza, con quel Silvio Baldini che era già stato nel capoluogo siciliano nella stagione 2003-2004. Nelle successive 16 giornate arrivano altri 33 punti, che valgono la terza posizione finale e la qualificazione automatica al terzo turno dei playoff.
Ed è proprio ai playoff, la parte decisiva della stagione, che la squadra di Baldini migliora il suo rendimento, sbocciando definitivamente. Il Palermo elimina la Triestina vincendo al Nereo Rocco, e proseguendo una serie positiva in trasferta che culminerà con Entella (quarti di finale), Feralpisalò (semifinale) e Padova (finale). L’unico momento di sbandamento, i rosanero lo vivono al Barbera contro i liguri, quando vanno sotto 2-0 e per qualche minuto sarebbero virtualmente eliminati. Situazione ribaltata grazie a Soleri e Fella, che davanti a più di 32000 spettatori (record stagionale in Serie C) pareggiano i conti e qualificano il Palermo. Il gol della paura, quello di Karic, è anche l’ultimo subito in stagione dalla squadra di Baldini, che da quel momento erige un muro grazie al portiere Massolo e ai centrali Lancini e Marconi, quest’ultimo decisivo nella finale d’andata salvando in semi-rovesciata sulla linea di porta un gol fatto.
Come gioca il Palermo: il modulo
Il Palermo gioca un calcio dinamico, offensivo, intenso: tutte richieste esplicite di Baldini, che da sempre considera il “bel gioco” una componente non accessoria della sua filosofia. Nell’ormai consolidato 4-2-3-1, il centrocampo può contare sui muscoli e sulle giocate di De Rose, Odjer, Dall’Oglio e Luperini, la trequarti sulla qualità e sui gol di Floriano, Soleri, Valente. Ma non si rinuncia, quando necessario, al lancio lungo per Brunori, che trasforma ogni pallone in oro, compensando anche qualche pericolosa amnesia difensiva che lascia spazio all’avversario per il contropiede.
L’allenatore del Palermo: Silvio Baldini, il condottiero
L’artefice della promozione è un allenatore tatticamente evoluto, propositivo, ma anche un “capo” carismatico, vulcanico, capace di tirar fuori dal cilindro stratagemmi verbali sempre nuovi per caricare i suoi calciatori. Silvio Baldini ha interpretato questa cavalcata come una missione sacra. Ha definito “eroi” i suoi calciatori, ha parlato ai tifosi affacciato a un balcone come il Papa, ha compattato un ambiente che rischiava di farsi trascinare dalle notizie sulla cessione del club. Così ha dato ragione al presidente Mirri, all’ad Sagramola, al direttore Castagnini, che avevano puntato su di lui: l’uomo giusto al posto giusto. Come lui stesso ha detto, ci aveva creduto fin dall’inizio, e chi ha fede raggiunge gli obiettivi: profeta.
La stella: Matteo Brunori
In campo, invece, la promozione del Palermo ha un protagonista indiscusso e indiscutibile: Matteo Brunori. L’attaccante italo-brasiliano, in prestito dalla Juventus, è definitivamente “esploso”, mettendo a segno 29 gol totali, uno in meno del record della Serie C, fatto registrare da Luca Toni. Mai così bene, in carriera: all’alba dei 27 anni Brunori si è scoperto bomber. Ha segnato in tutti i modi, ha segnato gol bellissimi, come quello al Monopoli, premiato dalla Lega Pro col “Trofeo Facco”. Per i primi mesi dell’anno è stato in competizione con nientemeno che Mbappé e Benzema per la palma di miglior marcatore del 2022: considerando solo i club, Brunori in questo anno solare ha segnato solo due gol in meno dei francesi, 22 contro 24. Si è sposato due giorni prima del ritorno contro il Padova, ma non ha perso la concentrazione, anzi ha segnato il rigore che ha riportato i rosanero in Serie B 3 anni dopo il fallimento. Era destino: Brunori è nato il primo novembre, lo stesso giorno in cui nel 1900 venne fondato il Palermo.
Da Soleri a Luperini, gli altri protagonisti
Detto di Brunori, sono molti i calciatori che si candidano al ruolo di co-protagonisti per la stagione appena conclusa. C’è il portiere Massolo, la sorpresa dei playoff con i due rigori parati contro Triestina e Feralpisalò e molti altri interventi determinanti. La coppia di centrali Lancini-Marconi, insuperabile nelle ultime partite. Ma una menzione speciale la meritano Edoardo Soleri e Gregorio Luperini. Il primo, in prestito proprio dal Padova, è stato la vera arma in più dalla panchina per Baldini. L’ex calciatore delle giovanili della Roma ha segnato 11 gol su 12 partendo da subentrato, più di ogni altro calciatore professionista in Italia. Il secondo è a tutti gli effetti un giocatore da Serie B, come dimostra l’ottima stagione 2019-2020 a Trapani. Eppure si è perfettamente calato nella dimensione della Serie C, illuminando del suo dinamismo e della sua qualità il centrocampo rosanero.
Il Palermo si candida a un ruolo di protagonista nella Serie B 2022-2023: per storia, qualità della rosa e ambizioni societarie i rosanero non saranno certo delle comparse, ma impreziosiranno un organico che assomiglia a quello di una “A-2”.