Questo sito contribuisce all'audience di

​“Non poteva essere un giornata come le altre”. Fiorentina-Empoli, con Pasqual e Martusciello gara da ‘ritorno al… passato’

Ritorno al… passato. Sì, (quasi) come il titolo di un
film. Novanta minuti di una pellicola da ricordare per l’Empoli che oggi al
Franchi è arrivato ad essere a +5 dalla zona retrocessione. Tre punti
importanti, una vittoria nel derby toscano contro la Fiorentina conquistata al
fotofinish. La seconda nella storia di questa sfida. Conquistata grazie al
rigore calciato da Pasqual. E chissà quanto pesava quel pallone dagli undici
metri. Ma l’ha realizzato. Proprio lui, il grande ex. Undici anni in viola e l’estate
scorsa il passaggio in azzurro. Non è un caso infatti che oggi Pasqual abbia
provato “mille emozioni”. E non le ha nascoste, nemmeno sui social, ai quali ha
affidato i suoi pensieri dopo questo tuffo (con gol) nel suo passato: “Dall’applauso
che tutto lo stadio mi ha tributato al rigore che ho calciato all’ultimo minuto
e che per noi voleva dire tanto. Non poteva essere una giornata come le altre e
non lo è stata.
Detto questo ci tengo a precisare che ho calciato il rigore
come il mio essere professionista mi impone. E non accetto invenzioni sulla mia
esultanza che è stata rispettosa di entrambe le tifoserie, con la correttezza
che penso di aver sempre dimostrato nei confronti di tutti”
.

Dal campo alla panchina. Da Pasqual a
Martusciello. Eccolo, l’altro grande protagonista di questa sfida. Oggi come 20
anni fa.
Era infatti la stagione 1997/98 quando per la prima volta (e fino ad oggi unica) l’Empoli ha
battuto in casa la Fiorentina. Quando la squadra azzurra era alla sua prima stagione in Serie A e in
panchina c’era Luciano Spalletti.
Come finì? Con un gol suo, che, allora da
giocatore, la decise all’ultimo. Risultato? 2-1, proprio come oggi pomeriggio. “Venti
anni fa avevo i capelli biondi, adesso ne ho pochi e bianchi. E’ passato tanto
tempo, ma anche dopo 20 anni richiamare quelle sensazioni è stato molto bello”
.
Corsi, ricorsi e ricordi. Storici. Un po’ come il risultato di oggi. Deciso in
campo dall’ex e in panchina da chi ci era riuscito anche da giocatore.