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Nesta e il suo albero di Natale, Miami, i 40 mila al Betis. Parola di Vincenzo Rennella: “Vi racconto la mia nuova vita”

Con una madre francese ed un padre napoletano, Vincenzo Rennella ha scelto di giocare negli Stati Uniti. Così, per non far dispiacere nessuno dei due. D’altra parte dopo un po’ di settore giovanile a Cannes ed una stagione al Cesena, l’Italia e la Francia non sono mai stati nei piani di Vincenzo. Tanta Spagna(Cordoba, Lugo, Betis e Valladolid) e un po’ di Svizzera (a Lugano ha anche fatto record di gol), ma adesso il suo il vero e proprio sogno americano.

Ha scelto di ripartire dalle palme di Miami, Ocean Drive e…Nesta. Sì, perché il Miami Fc è la squadra allenata proprio dall’ex difensore dei Lazio e Milan. “Sta facendo un gran lavoro – racconta Vincenzo Rennella a gianlucadimarzio.com – perché non è facile far capire la tattica agli americani. Vuole possesso e provare a giocare la palla, cosa difficile in questa lega”. Ma intanto il suo Miami Fc sta riuscendo a fare un bel calcio e tanti gol. In questi c’è spesso lo zampino di Vincenzo che da quando è arrivato l’ha già buttata dentro tre volte. “All’inizio facevo un po’ fatica perché ero fuori forma, ma ora sto bene fisicamente e mi sento alla grande”. Nesta lo ha capito ed è per questo che lo mette sempre al centro dell’attacco, anzi al vertice del suo “Albero di Natale”.

Avete capito bene, il modulo è proprio quello che ha fatto grande il Milan degli anni di Nesta. “Si vede che segue il modello di Ancelotti. Giochiamo con il 4-3-2-1 e raramente sceglie le due punte”. Con Maldini – presidente del club – Vincenzo non ha ancora avuto modo di parlare, ma al momento quel che conta per lui è giocare, fare bene e fare gol. “E’ stata una decisione difficile perché ero in Spagna dove avevo un contratto di tre anni. Ma mi è piaciuta l’idea di Nesta e del presidente Maldini e poi mi ero stancato dell’Europa. Volevo provare qualcosa di nuovo”.

Negli States il calcio è molto diverso rispetto al nostro, figuriamoci in seconda divisione, la NASL. “Ora mi sto trovando benissimo, ma ammetto che sulle prime avevo molti dubbi. Qui ho trovato una mentalità italiana data dallo staff, dal direttore e dall’allenatore. Certo, il campionato è diverso dall’Europa, ma non per questo è meno difficile. E’ molto fisico e c’è meno qualità”. L’obiettivo del Miami Fc è vincere subito il campionato, cosa che sarebbe un vero record per una squadra appena fondata. “Non è mai successo ma noi stiamo facendo di tutto per centrare questo obiettivo”. Ora sono secondi in classifica anche grazie ai gol di Rennella che nel giro di poche settimane ha già imparato a capire il mondo del “soccer” americano. “Lo sport qui è diverso: ci sono 4 mila persone all’inizio di ogni partita, dopo 10’  ne sono già 10 mila. Questo perché qui tutto è incentrato sullo show. A fine primo tempo ci sono spettacoli e capita che durante la partita la gente si alzi per andare a mangiare magari fregandosene del risultato”.

Dal suo passato rubiamo due ricordi. Uno di serie A. “Ho vissuto sempre in Francia, ma tutta la mia famiglia vive a Napoli: zie e cugini. Ecco perché sono tifosissimo degli azzurri e anche da qui seguo tutte le partite quando posso, perché gli orari non sono molto comodi. Al San Paolo c’ho giocato per due volte tra campionato e coppa Italia, sempre con la maglia del Cesena: un ricordo unico, con tutta la famiglia in tribuna, a fine partita ho scambiato la maglia con Zuniga e la conservo gelosamente”. Dall’Italia alla Spagna. “Giocare al Betis è un’esperienza straordinaria. Il ricordo più bello è sicuramente la promozione in Liga. Avevamo lo stadio stadio pieno anche in seconda divisione con oltre 40 mila persone in tribuna”.

Dal calore del Benito Villamarín di Siviglia a quello delle spiagge di Ocean Drive di Miami, sensazioni climatiche simili legate da un unico comune denominatore: il calcio, quello che da sempre accompagna la vita (e i gol) di Vincenzo Rennella.