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Nel mondo di ‘Batman’ Casarini: “I gol grazie allo smalto nero alle unghie. E l’idolo Emre, anche se a Bologna ho rosicato per i pantaloncini…”

Il gol al Bentegodi? Tutta una questione di smalto. Quello per le unghie eh, avete capito bene!”. Ma da cantastorie di un certo livello, Federico Casarini, centrocampista del Novara, non va oltre, vuole svelarcelo alla fine. “Una bella soddisfazione e fargliene altri tre dopo lo è stato ancor di più. Tant’è che io oggi ho portato i pasticcini”. Quell’io pronunciato in maniera così decisa cela qualcosa“Sì, infatti. Perché ora devo convincere Faragò a pagare la cena visto che sta segnando un po’ troppo”.

Scherza e sorride, Casarini. Un tipo molto divertente…come l’esultanza di domenica! “Mi fa piacere perché – racconta ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com l’hanno fraintesa tutti. Ho fatto il simbolo della torta con le braccia…Non il pancione! Quindi tranquilli ragazzi, la mia ragazza non è incinta. Il gesto era per mio papà che era in tribuna al Bentegodi e proprio domenica ha festeggiato il compleanno. Poi ho anche soffiato le candeline, quindi…”. Si sono distratti sul più bello, insomma. Prende la matita blu in mano e sottolinea. Ma non è che la tua ragazza c’è rimasta male eh? “La volta prima gli ho fatto il cuoricino quindi per un po’ se lo deve far bastare”. Svelato l’arcano. Chiarissimo Casarini…E sincero, “lo ammetto comunque, non è che mi sia riuscita benissimo l’esultanza. Mi rifarò…”.

Non è scaramantico, quindi lo scandisce ben bene. Viene dalla provincia di Modena (Carpi), ma il cuore è bolognese. O l’una o l’altra poca differenza, a tavola ti dovresti divertire… “In Emilia siamo imbattibili sotto l’aspetto culinario. Le lasagne della mamma sono una bomba”. Manteniamoci sul leitmotiv della sincerità, sapresti emularle? “Macché, io solo pasta con il tonno!”. Peraltro ‘autoprodotta’… “Eh sì, ci provo. Sono un amante della pesca, in vacanza è un’attività fissa. Anche se la mia ragazza non è che sia molto d’accordo”.

Va forte con le parole, un po’ meno sui libri… Ho preso il diploma da Geometra e per fortuna è finita lì. Ogni tanto ne leggo qualcuno per sbaglio, ma poca roba”. Viva la sincerità. E i supereroi. Ci interrompe, quel plurale lì gli suona davvero male. “Per me ne esiste solo uno, Batman”. Altro che poster in cameretta, Casarini è andato ben oltre… Ho la valigia di Batman e mi ero fatto spedire i fari della macchina dall’America. Quando frenavo appariva la sua ombra. Ora ho cambiato macchina e sono stato costretto a venderli”. Ma non sarà un oggetto a frenare il suo amore incondizionato per il ‘magico pipistrello’. Alt e il Joker? Il gol fino a qualche settimana fa, ora ne ho fatti due nel giro di poco…”.

Poi parla del Bologna. Meglio, del ‘suo’ Bologna. “Per me rappresenta tantissimo quella maglia e quella città. La promozione in Serie A è stato un qualcosa di fantastico, peccato per come sia finita. Ho lasciato una cosa che sentivo mia quindi mi ha fatto il doppio più male. Lì ho fatto quasi tutto il settore giovanile, mi ero affezionato all’ambiente. E’ stata una bella botta”. Voce un po’ triste, senz’altro addolorata. “Ma ‘nulla accade per caso’, come il mio tatuaggio”. Ne ha tanti, un corpo…a colori. “Adesso ci rido, ma con mia madre ho rischiato più volte il linciaggio. Tornando alla frase di prima il significato è molto semplice: mai dare colpe agli altri, c’è sempre una spiegazione per le cose che accadono e questa spiegazione bisogna trovarla in noi stessi”. Simpatico, ma anche molto profondo riflessivo Casarini. E ti colpisce proprio per questo, per la sua capacità di leggere e analizzare le situazioni – soprattutto quelle negative – a tutto tondo. Proprio questa, forse, dovrebbe essere la chiave di volta per riflettere e non commettere gli errori del passato o comunque per andare oltre.

Un po’ stravagante, senz’altro originale. Labirintico sì e allo stesso tempo estremamente affabile. Cambia discorso, spazia da destra a sinistra, come in campo. Se vi dico chi è il mio idolo, non ci credete…”. Dai, ormai hai gettato il sasso. “Ok, è Emre Belozoglu, l’ex Inter. Il perché me lo chiedo anche io. No, scherzo. Per la sua classe, la sua eleganza e per il fatto che segnava poco ma faceva tutti gol belli come il pallonetto nel derby”. Ma una volta ti ha fatto rosicare“Assolutamente. Era venuto a giocare contro il Bologna ed io facevo il raccattapalle. Tutto il tempo a chiedergli i pantaloncini e invece niente, nulla da fare. Non me li diede”.

Tutto bello e interessante (davvero). Ora, però, è arrivato il momento dello smalto“Il giorno prima del derby con la Pro Vercelli lo avevo messo in tutti e due i piedi. Smalto nero, potete immaginare le prese in giro dei compagni. Comunque abbiamo perso, ma ho deciso di tenerlo lo stesso. Successivamente ho segnato e la mia ragazza me lo voleva far togliere, così abbiamo patteggiato. ‘Amore me lo tolgo solo sul piede sinistro che è quello con cui ho segnato, il destro mi serve per farne un altro’. E infatti con il destro c’ho fatto gol domenica al Bentegodi. Ora vorrei fare il contrario: toglierlo nel destro e metterlo nel sinistro, ma credo che questa volta la mia ragazza sarà impassibile…e addio smalto!”. Peccato, però, sarebbe stato un buon appiglio per un altro aneddoto.

Si vede che ha fretta Casarini, dobbiamo salutarlo. Perché Federico? Domanda spontanea… Devo scappare a casa che ho tutti i Rocky registrati e stasera c’è il 4 che non ho ancora visto. Io ci vado pazzo sinceramente e mi rivedo un po’ in lui per il fatto che sono caduto tante volte, ma sono sempre riuscito a rialzarmi. E l’ho fatto da solo, senza l’aiuto di nessuno”. Idee chiare e sorriso sempre ben stampato in volto. Che smalto Casarini (e non è quello delle unghia…).