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Nardò, Mirarco portiere goleador: “Poi sono andato ad abbracciare il portiere avversario”

"Mancavano ancora tre minuti, ho cercato di lanciare il pallone il più lontano possibile per guadagnare tempo e tenere gli avversari lontano dalla mia porta ma il forte vento, la pioggia, ed uno strano rimbalzo, mi hanno regalato la gioia del gol". E’ emozionato ma sincero Alessandro Mirarco, portiere classe 1995 del Nardò, autore di un gol cost to coast che sta facendo il giro del web.

E' il 92' di Nardò-Gelbison, gara valevole per la tredicesima giornata del girone H di Serie D: il portiere di casa rilancia dalla sua area, la sfera prende una traiettoria incredibile, ribalza sulla trequarti e finisce nella rete avversaria. E' 3-0 che chiude i conti. Una rete destinata a scalfirsi nella storia. Come quella di José Antonio Rodriguez durante la 19a giornata del Torneo di Apertura del campionato messicano fra Chivas e Veracruz.

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Non pensava di segnare. Ma questo non cambia il peso delle emozioni e ai microfoni di gianlucadimarzio.com racconta: "Ho seguito la traiettoria con lo sguardo e quando ho visto la palla entrare in porta ho provato una sensazione particolare. Di quelle che non capitano tutti i giorni. Già qualche minuto prima avevo fatto un rinvio analogo che era finito direttamente sul fondo. Trall’altro prima del fischio d’inizio avevo chiesto al mio allenatore Antonio Fogliamanzillo di disputare il secondo tempo a favore di vento. E fortunatamente cosi è stato". 


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"Era una gara da ultima spiaggia"

Una marcatura storica in una gara speciale per il Nardò, ultimo in classifica, contestato dai suoi tifosi che, proprio questa domenica avevano deciso, in segno di protesta, di non entrare allo stadio. E nella partita del 'dentro o fuori', in questi novanta minuti da ultima spiaggia, è arrivata la terza vittoria in campionato dei neretini e la storica prodezza del portierino granata. Storie di calcio. Imprevedibile, spietato, sorprendente. ‘Era una domenica particolare considerando la presa di posizione degli ultras, comprensibilmente arrabbiati per i risultati. Anche per questo avevamo fatto una sorta di patto nello spogliatoio, giurando a noi stessi di dare il massimo per ottenere la vittoria’. 

"A fine gara sono andato ad abbracciare il portiere avversario"

‘La prima cosa che ho fatto? Sinceramente ho pensato al mio collega della Gelbison D’Agostino, uno dei migliori della categoria. Appena finita la partita sono andato a salutarlo. Mi ha sorriso e mi ha detto di non preoccuparmi. Sono certo che a parti invertite lui avrebbe fatto lo stesso con me’. 

"Grazie Ale per la tua umanità"

Sul sito ufficiale del Nardò si legge: ‘Lui, Alessandro, andava a trovare D’Agostino, a fine gara, nello spogliatoio avversario per abbracciarlo. Lui, l’uomo copertina della domenica. E a noi resta un grande insegnamento. Resta la lealtà e l’onore di un atleta sensibile. Resta l’ammirazione. Ti vogliamo bene Ale. Adesso riprendiamo il cammino. Tutti insieme concentrati per la permanenza’.

Un gol segnato contro la difesa dei record

Un gol pesante anche per le statistiche, siglato contro una delle migliori difese di tutti i campionati italiani. La Gelbison, infatti, fino a domenica scorsa aveva subito appena quattro reti in dodici giornate, e nessuna squadra, fino alla rete di Mirarco, era riuscita a penetrarla tre volte in una singola gara. Una giornata, un gesto, che ha portato il calciatore, con alle spalle una carriera vissuta tra C e D, alla ribalta nazionale: ‘Mi stanno chiamando in tanti, sono contento, ma io faccio il portiere e spero che le prossime vetrine mediatiche siano dedicate soprattutto alle mie parate’. Resterà una domenica speciale, come commentano da Nardò: quando secchiate di pioggia invitavano Noè a farsi una remata allo stadio, Alessandro scaricava la rabbia su  un pallone gonfio d’acqua, una frustata che squarciava la nuvole e faceva esultare tutti per il più incredibile dei gol.

A cura di Fabrizio Caianello