Napoli, De Laurentiis: “Sarri? La clausola non mi preoccupa: spero che resti altri 10 anni”
Napoli primo in classifica, Aurelio De Laurentiis si gode lo spettacolo. La “creatura” azzurra è una macchina di gol e di gioco, che schiaccia gli avversari e delizia gli spettatori: cosa si potrebbe chiedere di più a Sarri? E adesso il presidente non soffre più di vertigini:
“Non sono sorpreso ma neanche esaltato” – si legge nelle pagine del Corriere dello Sport –“So bene che i conti si fanno alla fine e che certe posizioni assumono un valore assai significativo a marzo. Direi che nella stagione passata siamo stati sorpresi dall’infortunio di Milik, che ha costretto Sarri a sacrificare alcune settimane prima di individuare la soluzione giusta. E’ stato probabilmente quel periodo che ci è costato l’handicap rivelatosi poi determinante nella corsa per lo scudetto. La fortuna non ci è amica e il problema si è riproposto, rimandando di nuovo il povero Arek sotto ai ferri: ma ora è successo tutto con un mesetto d’anticipo rispetto all’incidente precedente e a gennaio ci sarà una sosta lunga che potrebbe agevolare il recupero del ragazzo“.
Il Napoli ha già pronto Inglese per gennaio. Ma forse non ce ne sarà bisogno: “Non so se siamo stati lungimiranti o ce la siamo tirati. Con il Chievo abbiamo trovato l’accordo in chiusura di calciomercato, proprio nella malaugurata ipotesi che potesse accadere un imprevisto e sottolineando che, in caso di necessità, avremmo portato Inglese da noi. Ma vedremo… Parleremo. I rapporti sono ottimi. Mi ha sorpreso positivamente la capacità di Di Francesco di essere immediatamente competitivo, pur con una squadra che ha perso tasselli potenzialmente importanti. E tra l’altro di esserlo in una città complicata, esigente, in cui c’è un senso critico più sviluppato rispetto a Napoli, dove c’è una forma di innamoramento marcato. Io ho amici carissimi, tifosi giallorossi, che alle prime avversità si lasciano andare, si abbandonano alle analisi più disparate: pure quello è legame forte, ci mancherebbe, ma crea ansia“.
Sui rinnovi di contratto De Laurentiis concede qualche aneddoto: “Con Mertens è stato complicato, anche perché intanto erano cambiati i manager e dunque fu necessario rivedersi più volte: ci è voluto un anno, circa. E con Insigne sono bastati sei-otto mesi. Ma la nostra intenzione è stata sempre quella: consolidare un organico che ritenevamo competitivo. Sono rimasti tutti, ci abbiamo aggiunto Ounas e Mario Rui, che sa tutto di Sarri e non ha bisogno di dover imparare. Questo inizio di stagione è la naturale conseguenza del grande finale di quella passata. Sarri? Sta crescendo, meravigliando ed arricchendo ulteriormente la sua enorme cultura calcistica con un gruppo che, rispetto alle esperienze che ha vissuto, è più numeroso e pure di qualità indiscutibilmente superiore. Qui può divertirsi a lungo, fin quando vuole, persino cambiando modulo, se lo riterrà opportuno“.
Nel contratto del mago Sarri c’è una clausola da 8 milioni. Ma il presidente non ha paura: “Io di Sarri ero innamorato prima e lo sono ancor di più oggi. Ha un gran dono: non è un rompiscatole e con lui si può parlare di tutto. Spero che resti con noi almeno dieci anni, altrimenti ce ne faremo una ragione e ne dovremmo trovare un altro. La clausola non mi preoccupa e se la salute mi assiste vedremo dei gloriosi anni azzurri“. Sul caso Reina: “Ci siamo arenati sul rinnovo dopo la richiesta del suo agente, che avrebbe voluto un triennale, un lusso che il fatturato del Napoli non si può permettere. Ma la stagione è lunga. Szczesny? Non sarebbe venuto a fare il secondo. La sua è stata una scelta e per chiudere certe trattative, lo ricordo, bisogna essere sempre in due.Ghoulam? Una persona adorabile, un professionista eccezionale, un atleta straordinario che terrei con me per sempre. Però stiamo discutendo e vedremo se sarà possibile far conciliare le diverse posizioni. Nel caso in cui non fosse possibile, dovremmo pensare ad altri. Ma, ad esempio, Mario Rui è arrivato anche per fronteggiare, eventualmente, un addio per noi inaspettato. E comunque Ghoulam non andrà via a gennaio. Sul valore della clausola, mi sembra poi indiscutibile, la decisione è nostra, cioè mia“.
Juventus? Segnali di nervosissimo: “Può darsi che dopo aver vinto sei scudetti consecutivamente ci possa essere un piccolo stato d’ansia. Aver perso, nel tempo, una serie di calciatori importanti – adesso Bonucci, ma prima Pogba ed anche Pirlo – ha tolto parecchio tra difesa e centrocampo ma anche in chiave realizzativa. In Italia, e vale per qualsiasi livello, non si è mai in grado di valorizzare i risultati. Pirlo con le punizioni, all’epoca, risolveva le partite; e Pogba, considerati vari fattori, io lo avrei tenuto tutta la vita. A proposito, ho cenato a Los Angeles con Del Piero, che sta per aprire un ristorante: persona deliziosa. Angelli inibito? Non conoscendo gli atti, non mi posso pronunciare”. Var? Promosso: “E che sia benedetto. Sono piccole soste che dànno aria, come se fossero dei time out. Si è elevata la figura degli arbitri, c’è più onestà in campo”. In chiusura d’intervista la scelta più difficile: scuedetto o campionato? “Mai mettere limiti alla divina provvidenza”.