Inter, a tutto Candreva: “Io come ‘Un ragazzo fortunato’ di Jovanotti. Icardi-Spalletti, due grandi. E il gruppo è unito”
La passione per il
gelato su tutto, tanto da non sbagliare un gusto durante la consueta prova
iniziale. Poi Jovanotti e ‘Sono un ragazzo fortunato’ ben impressa nella mente:
“Perché mi rispecchia totalmente”. Il desiderio di giocare un giorno con Messi e quello di “Assecondare da seconda punta Ibra e Adriano”. A raccontarlo è proprio il diretto
interessato, Antonio Candreva. Lo fa ospite di Drive Inter, il format
televisivo del canale tematico nerazzurro. Il desiderio di fare un viaggio in
compagnia con qualche calciatore che ha vinto un Mondiale o qualche trofeo
importante: “Per avere la possibilità di farmi raccontare le emozioni”. Il
ricordo delle notti magiche: “Ovvero l’arrivo in Champions e la coppa con la
Lazio”. Alla base di tutto il piacere di far fare gol ai compagni, lui che: “Non
ho il pallino del gol, anche se dispiace non aver mai segnato quest’anno. Ma
personalmente – continua Candreva – mi sono sempre piaciuti i numeri 10, come
Zidane e Baggio”. Innanzitutto, però, gli piace giocare a calcio: “Lo sognavo
fin da piccolo. L’anno scorso, grazie a mio cugino Gianluca, siamo andati a
Norcia. Abbiamo visitato le scuole e abbiamo deciso di regalare a quella gente
un centro sportivo che già era in progetto”. Corsa, cuore e sacrificio non solo
in campo, dunque, fin dai tempi della
Lodigiani, dove passa otto anni bellissimi, quelli che ti riempiono di amicizie: “Ho iniziato da mezzala-trequartista. Poi ai tempi della
Lazio, Reja mi ha provato esterno e lì sono rimasto”. E il suo compito è quello
di servire un certo Icardi: “E’ una grandissima persona, oltre ad essere un
Capitano e un giocatore esemplare. Può crescere ancora, siamo fortunati ad
averlo con noi. Ma lavoriamo tutti bene insieme – racconta Candreva – siamo un
gruppo che si prende in giro dalla mattina alla sera, che scherza su tutto e che si diverte. A
guidarlo c’è Luciano Spalletti: “Peccato non averlo potuto incontrare prima.
Riesce a tirarti fuori tutto, sia ciò che hai sia quello che pensi di non avere.
Con lui ho un bel rapporto, perché è sincero e leale. Lo avessi avito quando
ero più giovane chissà, probabilmente avrei avuto una crescita migliore”.