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Il coraggio di Vučinić: “Montenegro? Amo le sfide difficili. Adžić sarà il futuro”

Il ct del Montenegro, Mirko Vucinic
Mirko Vučinić, ct Montenegro

Una nuova avventura e aneddoti di una carriera vissuta sotto i grandi riflettori: la nostra intervista al ct della nazionale montenegrina

Stravagante in campo. Equilibrato in panchina. Una carriera da giocatore sotto i riflettori per una nuova sfida da allenatore alla ricerca del talento. A Mirko Vučinić la vita da rockstar non manca perché “difficilmente riesco a giocare, ho le ginocchia a pezzi, racconta onestamente a gianlucadimarzio.com.

Il suo presente è quella panchina che ha sempre desiderato: “Perché il Montenegro? Ero il vice, poi per la mancanza di risultati mi hanno dato in mano la squadra. So che allenare una Nazionale è molto più complicato, ma a me le cose difficili non spaventano.

Cambiano priorità e prospettive. Se una volta la preoccupazione era quello di scegliere un’esultanza particolare, ora le attenzioni si spostano sul gruppo.

Devi pensare a 26 persone, invece quando giocavi pensavi solo a te stesso. Ora devi studiare gli avversari e guardare i tuoi giocatori, vedere chi convocare”. Pressioni diverse. “In testa hai sempre quel pensiero fisso: ‘chi devo far giocare?’. Cerco di trovare la soluzione migliore per loro, pensando a quello che ho fatto io quando ero un calciatore”.

“Mi ispiro a Spalletti e Conte”

Vučinić ha accettato subito, fidandosi del suo istinto. “Non ho sentito nessuno, ho parlato solo con la mia famiglia. Ma ci sono due allenatori che sicuramente lo hanno ispirato: “Direi Conte e Spalletti. Ci sono anche Zeman e Ranieri: non basterebbe neanche un’ora per poter parlare di loro”.

Il ct non ha dubbi. Se c’è un ex compagno di squadra che vorrebbe con sé in Nazionale sarebbe Totti, perché è il più forte di tutti”. Immaginando la Serie A: “Sarebbe un sogno allenare nel campionato italiano”.

L'ex attaccante della Juventus, Mirko Vucinic
Mirko Vučinić

Presente e futuro

Dal sogno di tornare in Serie A alla consapevolezza del presente. Con quell’attenzione differente di chi sta in panchina, come ci ha raccontato lo stesso Vučinić: nel Montenegro crescono diversi talenti, e uno di questi ha seguito proprio le orme del ct a Lecce: “Krstovic è il presente e il futuro del Montenegro. Corvino è artefice dell’arrivo di tutti questi giovani, trova giocatori di talento su cui scommette. E ha quasi sempre vinto queste scommesse“.

Ma Krstovic non è il solo, e Vučinić lo sa: proprio come Corvino, anche l’allenatore montenegrino punta sulle potenzialità dei suoi giovani. E su uno non ha dubbi: “Adžić sicuramente diventerà il futuro del Montenegro perché ha tutte le doti per diventarlo“.

Tra presente e futuro, dunque, al ct di certo non mancano talenti. E se dovesse consigliarne uno? “Direi Osmajic, che gioca in Championship (al Preston North End, ndr). È molto simile a Krstovic ed è molto bravo. Serie A? Lo spero per lui, è veramente un ragazzo molto forte“.

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Vasilije Adžić, giocatore Juventus

Sogni e passioni

Nella vita punk di Mirko Vučinić c’è sempre stato tanto spazio per una grande passione: il golf. Anche se la scelta tra i due sport è chiara: “Il mio amore è il calcio. Sceglierei sempre di fare il calciatore“.

Genio e sregolatezza che abbiamo imparato a conoscere nei tanti anni in Serie A. Tra Lecce, Roma e Juventus gli aneddoti (e i trofei) non mancano: “Mi ricordo il primo con la Roma, la Coppa Italia nel 2007“. Ma è con i bianconeri che l’ex attaccante è riuscito a vincere il tricolore: “Lo Scudetto lo rincorrevo da tanto, da quando sono arrivato in Italia. Ognuno quando diventa calciatore spera di vincere qualcosa, io in Italia ho vinto tutto. I sogni si sono avverati“. Ora ne ha altri da rincorrere e da costruire con il suo Montenegro.

A cura di Lorenzo Renna, Stefano Barollo e Lorenzo Bloise