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Sacchi: “Parma squadra di eroi. Milan, Gattuso ha riportato appartenenza”

L’ex allenatore di Parma e Milan ha parlato in esclusiva alla Gazzetta dello Sport in vista del match di San Siro in programma alle 12:30: “D’Aversa ha fatto un ottimo lavoro, anche se amo più gli allenatori che cercano di impadronirsi del gioco. Gattuso? Mi sta sorprendendo”

Parma, laddove tutto è cominciato. Il Milan, la squadra che lo ha fatto entrare nella leggenda. La domenica di Arrigo Sacchi non sarà come tutte le altre, impossibile quando ad affrontarsi saranno i due grandi amori calcistici della sua vita: “Due società e due città che mi hanno dato moltissimo e alle quali mi auguro di aver restituito qualcosa attraverso il bel gioco. Senza il Parma prima e il Milan poi io non sarei mai diventato quello che sono”. L’ex allenatore lo dice in esclusiva alla Gazzetta dello Sport, fra un tuffo nel passato e il presente.

Prima la promozione in B, poi una A soltanto sfiorata e le due vittorie a San Siro contro il Milan. Di qui l’innamoramento di Berlusconi: “Il Cavaliere è un uomo pratico – ricorda Arrigo – mi disse: “Se lei fa giocare così il Parma, con una banda di ragazzini, chissà che cosa può fare con il Milan”. Gli risposi: “Dipende dalla disponibilità che mi danno i giocatori”. Appena arrivato a Milanello, con Pincolini, concordai di diminuire i carichi del 20%. “Questi non sono abituati: se li alleniamo come a Parma, li ammazziamo”».

Il presente dice Milan quinto e Parma sesto in classifica, a soli sue punti di distanza. Alle 12:30, a San Siro, l’una contro l’altra. Dai campi della D al teatro del calcio, dai dilettanti al sesto posto in tre anni: “Una cavalcata meravigliosa, successi tutti meritati. Il fatto è che Parma è una città di persone di alto livello, con idee chiare e ora raccolgono i frutti del lavoro. Non sprecano risorse economiche, non sbandierano grandi ambizioni: fanno il passo secondo la lunghezza della gamba

Artefice di questo miracolo è D’Aversa: “Che ha fatto risultati importanti – ha detto Sacchi – anche se io amo di più gli allenatori che chiedono alle loro squadre di impossessarsi del gioco. La squadra è costruita benissimo, Inglese e Gervinho si integrano alla perfezione. È vero che giocano molto sul contropiede, ma sono proprio una squadra di eroi: tutti danno il 200%, si sacrificano e lottano“.

Dall’altra parte un Gattuso che non molla nonostante la sfortuna e gli infortuni: “Lui sì che mi sta sorprendendo. Sta studiando da grande, vedo che si impegna moltissimo, che è sempre concentrato sul lavoro. È un ragazzo straordinario, generoso, appassionato. E poi ha riportato al Milan ciò che negli ultimi anni mancava: il senso di appartenenza. Il Milan, dopo il Real Madrid, è la squadra che ha vinto di più, ma si era perso l’orgoglio di indossare una maglia tanto importante. Ringhio ha rimesso questo sentimento fondamentale al centro del campo“.

Il resto dell’intervista sulla Gazzetta dello Sport questa mattina in edicola