Milan, parla Biglia: “Non possiamo parlare di Scudetto ora, dobbiamo lavorare. Cutrone mi ha impressionato, mi infastidiscono le critiche sugli infortuni”
Un assaggio di San Siro, la sua nuova casa, nella mezz’ora disputata contro il Cagliari pre sosta, utile per dimenticare l’infortunio muscolare che ne aveva rovinato il via nei primi giorni di esperienza al Milan; un ritorno inevitabilmente emozionante, da vecchio capitano, sul campo di quella che è stata la sua Lazio per quattro stagioni, con tanto di fascia di capitano al braccio. Lucas Biglia potrebbe vivere proprio a Roma, sponda biancoceleste, la sua prima gara da titolare con la maglia rossonera addosso: colpo voluto fortemente da Fassone e Mirabelli, per regalare geometrie e qualità alla squadra di Montella, che ha risposto oggi in conferenza stampa a Milanello alle tante domande poste dai giornalisti presenti, dopo il rientro dagli impegni nazionali con la maglia dell’Argentina.
“Sono felice di tornare e vedere ex compagni, ma oggi vesto un’altra maglia. Sicuramente è un rimpianto non aver vinto qualcosa con la Lazio ma sono cose che rimangono nel passato, devo guardare avanti e ho deciso di sposare questo progetto ambizioso, cercando di andare avanti il più possibile in ogni competizione. Ho trovato tutto quello che pensavo di trovare, mi sto adattando a compagni, mister e a un sistema di gioco diverso, ma sto bene. Come ho detto voglio lavorare e migliorare il più possibile, cercando di arrivare fino in fondo il più possibile. Compagni? Dipende dal modo di giocare che chiede il mister: anche qui, oltre all’Argentina, ci sono attaccanti forti”.
Poi, sull’impatto con Milanello e sui giovani rossoneri: “A livello mondiale ha un grandissimo impatto questa società per quello che ha vinto, poi trovarmi con gente che stava da anni in questa società come Gattuso, che guardavo sin da piccolo, è speciale e particolare. Speriamo di vincere tutti insieme. La ricetta per arrivare fino in fondo è il lavoro quotidiano, pensare partita dopo partita, ora ne abbiamo una difficile ma dobbiamo lavorare con umiltà, pensando che tutte le gare siano difficili e ti creino difficoltà. Chi mi ha impressionato di più al momento è Cutrone, gli altri li conosco tutti e so che qualità hanno, sono grandi giocatori, ma Cutro mi ha impressionato tanto. Locatelli? Ha una grandissima qualità, come tutti noi deve crescere e può arrivare a grandissimi traguardi perchè è un grandissimo ragazzo”.
“Sto bene, ho giocato 30′ con il Cagliari ma prima mi sono allenato con la squadra, con l’Argentina mi sono allenato e ho giocato senza nessun problema, quindi a livello di infortunio mi trovo bene – prosegue – La Lazio è forte, uguale all’anno scorso o di più: ha vinto la Supercoppa, battere la Juve non è cosa da poco. E’ una grande squadra, ordinata tatticamente, già formata da anni, e ha grande qualità in avanti: dobbiamo fissare noi il punto al quale dobbiamo arrivare. Ho avuto Pioli e Inzaghi e hanno fatto esprimere il meglio di me, Pioli era più conosciuto ma Simone ha dimostrato di essere un grande, abbiamo lavorato benissimo insieme e abbiamo un grande rapporto, gli auguro sempre il meglio. Infortuni? Mi danno fastidio le critiche su questo, perchè gli infortuni che ho avuto sono stati solamente 3 a livello muscolare, due al polpaccio e uno al flessore: gli altri sono stati traumi, poi sono tornato sempre in anticipo, la gravità non è mai stata tanta. Milan da scudetto? E’ un Milan di qualità, dobbiamo lavorare ora e mettere tutti i pezzi a posto, non si può parlare di scudetto ora. Con Montolivo possiamo giocare insieme, può giocare anche mezz’ala, arriva bene anche in area”.
Sull’accoglienza dell’Olimpico: “Non so, non mi aspetto una bella accoglienza, ma quello non mi farà cambiare il pensiero che ho della Lazio. Avere Bonucci alle spalle significa avere una garanzia importante. Il calcio mi ha dimostrato in questi anni che non servono i meriti ma i risultati, se oggi sono qui è perchè ho fatto le cose bene, sto bene ed era quello che volevo: spero di dare il meglio di me. Dobbiamo essere noi a mettere qualcosa in più per adattarci il più possibile, ci siamo inseriti benissimo in gruppo e speriamo di dare più del 100% per il Milan. Mi sento un elemento centrale come tutti gli altri, siamo 26 giocatori che servono tutti per andare avanti: quando ti senti più di quello che sei è dove trovi difficoltà e ostacoli, tutti lavoriamo insieme per gli stessi obiettivi”.
Su Calhanoglu e i primi contatti con il Milan: “Sta imparando la lingua e al momento è in un nuovo ruolo, in Germania l’ho visto giocare alto e sta mettendo tutto per fare bene: con il tempo arriverà al nuovo ruolo pronto. I primi contatti con il Milan? Sono stati a ottobre/novembre dell’anno scorso, il primo obiettivo della società è la Champions. Prima di arrivare qui in Europa ho visto giocare il Milan contro tante squadre argentine, poi ho avuto la fortuna di incontrarlo: il gol di Kakà, San Siro, giocare in questo stadio…è sempre stato un sogno. Pirlo? Lo vedo un po’ come un idolo, ogni volta che lo affrontavo lo vedevo da ragazzo normale come un supereroe”.