Mark McKenzie: “Pulisic sarà l’uomo copertina ai Mondiali americani”
Intervista esclusiva al difensore statunitense del Genk: le sue parole sugli americani che giocano in Serie A
Mark McKenzie è un difensore statunitense, classe 1999, e gioca nel Genk. In carriera ha diverse presenze nella nazionale a stelle e strisce, e conosce molto bene alcuni dei protagonisti dell’attuale Serie A suoi connazionali. Gli USA giocheranno da padroni di casa i Mondiali del 2026 e potrebbero essere una delle sorprese. Almeno così sostiene McKenzie, intervenuto in esclusiva ai microfoni di gianlucadimarzio.com.
Si comincia da uno dei due statunitensi del Milan: “Pulisic è un grande nome nel mondo del soccer americano, perché è un calciatore che si è imposto in Europa“, racconta. “Ha fatto vedere le proprie qualità in campionati diversi, prima col Borussia Dortmund in Germania poi col Chelsea in Inghilterra, infine adesso al Milan. È un grande giocatore dotato di tantissimo talento“.
Intervista esclusiva al difensore del Genk Mark McKenzie
Pulisic è stato finora uno dei migliori giocatori del Milan in questa stagione: “Le capacità le ha sempre avute, aveva solo bisogno di una società e un allenatore che gli cucissero addosso il ruolo perfetto. È quanto accaduto al Milan e perciò ora sta brillando in questo sistema di gioco. Palla al piede, dribbling, uno contro uno, assist, gol con entrambi i piedi: Christian sa fare tutto“.
Secondo McKenzie, Pulisic è un “confidence player“… e la fiducia l’ha ritrovata al Milan dopo gli anni difficili al Chelsea: “Ogni giocatore ha bisogno della stima dell’ambiente e dello staff così da poter entrare in campo e giocare con la mente libera, senza dover pensare troppo. Soprattutto per un giocatore offensivo è importante avere questa disposizione mentale. Poi per chiunque è dura far bene in una squadra collaudata, entrare in campo a 10 minuti dalla fine e fare la differenza contro difese chiuse (come accaduto al Chelsea, ndr). In quel caso la palla la vedi pochissimo… però da quando è al Milan ha ritrovato fiducia, entusiasmo, carisma e quel fuoco che serve per spaccare tutto“.
Sul ruolo di Pulisic, McKenzie ha le idee chiare: “Gli piace stare largo, prendere la palla e puntare l’uomo. Ma allo stesso tempo si butta negli spazi a centrocampo per creare occasioni da gol da altre posizioni. È un giocatore dinamico, ed essendomi allenato con lui in nazionale posso solo dire che è durissima fermarlo quando è lanciato. Se è un giocatore di classe mondiale? È un’etichetta che stiamo appiccicando a tanti giocatori e visto che Christian sta dimostrando il suo talento ai massimi livelli, perché non può esserlo anche lui? Ma è un ragazzo umile, che pensa partita dopo partita cercando di rendersi sempre pericoloso“.
“Pulisic sarà il poster boy dei Mondiali 2026”
Pulisic sarà il “poster boy“, ovvero l’immagine del mondiale americano fra 2 anni e mezzo? “Attualmente sta attraversando un ottimo momento di forma e se continua così sarà uno degli attori principali ai Mondiali 2026. In nazionale abbiamo un gruppo di talento ma prima della Coppa del mondo c’è anche la Copa America anch’essa negli Stati Uniti l’estate prossima. Sarà una bella vetrina per dimostrare a tutti di cosa siamo capaci. Detto ciò, se Christian rimane a questi livelli sarà di certo uno dei simboli del prossimo mondiale“.
L’altro americano del Milan è Musah, anche lui arrivato la scorsa estate: “Yunus è una bestia, un animale sopratutto quando c’è da riconquistare il possesso palla, vincere i duelli e creare occasioni da gol. Contrastarlo è molto difficile e tra l’altro può giocare largo, è bravo nell’uno contro uno e quando c’è da buttarsi in profondità senza palla a ridosso dell’ultimo difensore. Se gioca a centrocampo sa verticalizzare, creare opportunità per i compagni e per sé stesso e anche trovare la porta da lontano come ha dimostrato al Valencia. È un altro che ha le qualità per giocare ai massimi livelli. Con la palla e senza palla: Musah è un talento. Poi quanto sacrificio per la squadra…“.
“McKennie? Gli mancava la fiducia, ora sta sfondando”
Sguardo puntato poi sulla Juventus e su Weston McKennie, che ha alzato il livello delle sue prestazioni nell’attuale stagione: “Anche lui è un bravo giocatore ma gli mancava la fiducia per far bene con continuità. E questo spiega perché domina le partita adesso. Assist, inserimenti, conclusioni: Weston sta sfondando al massimo livello. Sono contento per lui così come Yunus e Christian“.
A McKennie non dispiacerebbe affatto giocare in Serie A un giorno: “Assolutamente! Non vedo l’ora che arrivi quel giorno. Per il momento però devo continuare a far bene in Belgio e poi penserò al futuro. Però sì, sarei più che felice di giocare nel campionato di Serie A“.
Quante chances hanno gli USA ai Mondiali? Il portiere Turner ha parlato addirittura di una possibile vittoria del trofeo: “Noi ci crediamo. In un torneo poi tutto può succedere se pensi una partita alla volta. Se passeremo la fase a gironi poi ci saranno solo partite secche. Se abbiamo la mentalità vincente possiamo andare lontano“.
Ma quale sarà la portata di questo evento storico? “Il calcio negli Stati Uniti è cresciuto molto grazie al fatto che abbiamo grandi giocatori sparsi in tutti i migliori campionati del mondo. Poi avremo il tifo dalla nostra parte durante tutto il torneo. Tutto può succedere“. Leggi anche – Slimani: “Nel 2020 sono stato vicino all’Inter”
A cura di Alessandro Schiavone