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Mandorlini si presenta: “Orgoglioso di essere al Genoa, farò di tutto per meritare di stare qui”

Domenica sera l’ufficialità dell’arrivo a Genova, lunedì la prima blindatissima giornata di lavoro a Villa Rostan, ieri il primo allenamento alla guida del Genoa. Oggi per Andrea Mandorlini è stato invece il tempo delle presentazioni, direttamente dalla sala stampa del Signorini.

“Le prime sensazioni? Forti, bellissime: non sono contento, di più – ha detto il nuovo allenatore rossoblu -. Quando vai in campo poi le sensazioni le ritrovi tutte. Voglio ringraziare la società e il presidente che ha pensato a me. Il primo contatto con Preziosi? Domenica dopo la partita, ci siamo sentiti lì punto e basta. Cosa mi ha chiesto? Abbiamo parlato di uscire in fretta da questa situazione, ma sono importanti i fatti e non le parole, partiamo da questo. Dobbiamo ritrovare il risultato, i punti che sono alla base di come puoi lavorare. La richiesta é quella di stare tranquilli e riuscite a portare punti a questa classifica. Già vicino al Genoa in passato? Ho passato un brutto pomeriggio quindici anni fa e non volevo fare la categoria, é andata così, ma a volte le cose ritornano”.

Sulla squadra che ha trovato al suo arrivo. “Quello che è stato credo conti relativamente, pensiamo alla prossima partita, dopo questi primi giorni come impatto siamo molto più vicini. Quali i problemi della squadra? Sono da pochissimo qui, questo é un gruppo che fino a poco tempo fa aveva la miglior difesa, aveva fatto tanti punti, i valori ci sono. Io devo solo lavorare, ho poco tempo, dobbiamo ritrovare le caratteristiche che questa squadra ha dimostrato di avere. I valori sono stati espressi contro squadre importanti, bisogna tornare a tirarli fuori. Sono qui davvero da poco, poi quando si ritorna dopo sette otto mesi non è facile cambiare subito le cose. Come ho trovato fisicamente i ragazzi? Ho parlato con i preparatori che sono bravissimi, uno staff di prim’ordine, non credo ci sia un problema fisico. Credo sia una questione di testa che è fondamentale. Importante trovare dei leader come Toni a Verona? In un campionato possono arrivare momenti nei quali non si è al top, i momenti però passano e dobbiamo farli passare in fretta. Obiettivi? Dobbiamo ragionare uno step alla volta, concentrarci su di un obiettivo alla volta, pensiamo al Bologna”.

In vista del quale Mandorlini ha iniziato ieri a lavorare sul 4-3-3. “Sono abituato a giocare in una certa maniera, ma bisogna sapersi calare nella realtà nella quale ci si trova, sono tante cosa ma non un integralista. Mi piace fare una certo lavoro poi vedremo, intanto dovremo mentalmente tornare ad essere forti e lavorare al di là degli aspetti tattici. Quanti punti necessari per salvarsi? Ragioniamo una partita alla volta, la partita più importante é quella di domenica in casa nostra. Pinilla e Simeone insieme? Sono giocatori del Genoa e tutti possono giocare insieme. Lo hanno già fatto, uno è molto esperto l’altro un talento, sono giocatori bravi e fondamentali per questa squadra. Quello che vorrei poi è avere giocatori polivalenti come ero io in campo”.

“Se ci sono gli esterni adatti per fare il mio gioco? Io credo di si, poi uno può avere le qualità ed essere poco utile alla squadra, vedremo. Dai giocatori ho avuto la massima disponibilità, la squadra è allenata bene. Poi indipendentemente dal fatto che Ivan Juric potesse allenare bene o male le certezze dopo tante partite senza risultati vengono meno, importante ora è l’aspetto mentale”. Sulla nomea di sergente di ferro. “Molti parlano senza conoscere e può arrivare un’impressione diversa, sono molto esigente, parlo a voce alta ma urlare è un’altra cosa. Mandorlini alla Mazzone? Al di là dei modelli credo sia importante il presente, importante è dare tutto per questa maglia e per questa squadra aiutando questi ragazzi”.

Dal campo agli spalti, sui tifosi divisi sull’arrivo di Mandorlini a Genova. “Ripercorrere le orme di Bagnoli qui al Genoa? Con Osvaldo siamo amici, è un punto di riferimento, magari fare quello che ha fatto lui. Io darò tutto quello che ho, sono orgoglioso di essere in questo club è faro di tutto per esserlo. Il passato motivo di divisione tra la tifoseria? Vediamo, c’è un po’ di tempo per innamorarsi, magari ce la facciamo. A parte tutto, io sono qui, ho sempre dato tutto per i colori che rappresentavo e non vedo l’ora di riprendere, l’ho già detto ai ragazzi. Farò di tutto per questi colori e per dimostrare di meritare di stare qua”.

Chi invece ha scelto di non seguire Mandorlini a Genova è stato Enrico Nicolini, collaboratore storico del nuovo allenatore del Genoa ed ex giocatore della Sampdoria. “Con Enrico non siamo solo stati compagni di squadra, ma amici e quasi fratelli. Non gli avrei mai proposto di venire in questa società per tanti motivi, credo sia il primo ad essere felice del mio arrivo qui. Ho fatto scoprire che è un grande Sampdoriano? Non c’era bisogno lo facessi scoprire io, lui ha la sua storia e io la mia”. A chiudere la conferenza una battuta sulla città. “Ho un amico che ora non sento più – il riferimento sorriso sulle labbra è all’amico Nicolini – che mi ha sempre parlato di questa città, mi piace conoscere i posti dove vivo e anche innamorarmi, e piazze più belle di questa è difficile trovarle”.