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Laporte, rabbia su Deschamps: “Non mi chiama per questioni personali”

Giocare bene al Manchester City non basta. È quanto dice Aymeric Laporte. Il difensore dei citizens sta vivendo una stagione fantastica in Inghilterra, ma la Francia continua a non vederlo. Deschamps continua a non vederlo. “Non è scelta tecnica” commenta amaro il giocatore, “ma una questione personale“. Parole forti quelle del 24enne giocatore, che in un’intervista a EitB ha dichiarato: “C’è un allenatore e non mi chiama, quindi devo aspettare e continuare a lavorare fin quando non lo farò. Dovreste chiedere a lui perché non arriva mai la mia convocazione, non penso sia per motivi sportivi. Io lo rispetto e non ho nulla contro di lui, ma mai lo chiamerò. E se anche lo dovessi fare, non lo farei per criticarlo. Gioco ad altissimi livelli in un grande club, è il ct che deve risolvere questa situazione“.

Se vuole, ma forse non è nelle sue intenzioni. Francese di nascita, con possibilità di richiedere il passaporto spagnolo per la lunga permanenza nella penisola iberica, Laporte potrebbe anche valutare di giocare per Enrique. “Opterei comunque per la Francia: io sono francese, non richiederò la cittadinanza spagnola. Non penso sia più nemmeno possibile“. Amarezza molta. Disillusione anche. Ma Laporte continua a lavorare duro con Guardiola, sperando che prima o poi anche la chiamata di Deschamps arrivi. O che per lo meno il ct possa dare delle reali spiegazioni.