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Luton, al di là del risultato: l’amore incondizionato di Tim, rimasto da solo ad applaudire la propria squadra in trasferta

Sciarpa e bandiera rigorosamente al proprio posto, biglietto in tasca, adrenalina a mille. Premier o Football League two, quarta serie d’Inghilterra, poco importa. Anche a fine stagione, quando al campionato la tua squadra del cuore ha poco da chiedere. Tim Owen, tifoso del Luton, sabato ha partecipato alla sua ennesima trasferta, in casa del Northampton primo in classifica e già campione di lega, penultimo impegno di un’annata incolore chiusa dai Cobblers a metà classifica.

Perché il calcio è questione di cuore, al di là di qualsiasi gioia o delusione, ma non per tutti. Sul 2-0 per i padroni di casa, risultato assolutamente pronosticabile, l’intero settore ospiti ha iniziato a svuotarsi, perché al freddo britannico, soprattutto in una situazione del genere, molti hanno preferito il tepore di un pub e la compagnia di una birra. Anche i suoi amici più stretti lo hanno abbandonato, ma Tim non si è schiodato dal proprio posto.

Il giovane ventitreenne è rimasto in tribuna fino al triplice fischio, dopo il quale, nel pieno dei festeggiamenti dei tifosi di casa per la vittoria del campionato, rimasto da solo, ha applaudito i suoi beniamini fino ad attirare l’attenzione dell’intero stadio che gli ha riservato a sua volta il giusto tributo, applaudendolo e intonando cori a suo favore. Non avrebbe mai pensato di trovarsi poi sui giornali il giorno dopo, divenuto vero idolo e icona del tifo che dovrebbe essere, ma troppe volte non è.

Mai una partita di quarta divisione aveva avuto finora un risalto simile: le foto condivise su Facebook dai club hanno raggiunto più di 6 mila condivisioni, numeri impressionanti visto il loro bacino d’utenza. Una vera lezione di sportività e attaccamento alla propria squadra, amore incondizionato, che si vinca o che si perda, sperando che molti possano trarne insegnamento…