“Lui in Lega Pro? Uno scandalo”. Andria, Poluzzi paratutto: “Il Buddismo la mia svolta”
Domenica pomeriggio, sala stampa dello stadio San Filippo, Messina. Adrenalina della gara appena conclusa (1-1 il finale) ancora in corpo, microfoni modalità on. “Poluzzi? E’ un scandalo come questo ragazzo giochi ancora in Lega Pro”, firmato Piero Doronzo. “Ho usato un termine un po’ forte – racconta il direttore sportivo della Fidelis Andria ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com – ma sono straconvinto che questo ragazzo possa tranquillamente giocare in Serie B. Parliamo di uno dei migliori portieri, se non il migliore, di tutte le 60 squadre di Lega Pro. Contro il Messina ha fatto tre interventi incredibili, ma non è una novità”. Se lo scorso anno l’Andria ha subito solo 15 gol in 31 partite con lui in porta un motivo ci sarà, aggiungiamo noi.
“Sono stato il portiere meno battuto della Lega Pro nella scorsa stagione, non ho subito reti per otto gare di fila”, racconta Giacomo ‘Jack’ Poluzzi in esclusiva a GianlucaDiMarzio.com. Voce pacata, idee chiarissime. “Ho sempre avuto un sogno, quello di giocare in Serie B: alla fine della scorsa stagione mi son dovuto operare alla spalla, magari questo mi ha un po’ penalizzato, ma è solo una mia ipotesi. E poi ad Andria mi trovo benissimo, qui si respira calcio vero”. Arrivato la scorsa stagione alla Fidelis dall’Alessandria, voluto fortemente proprio dal ds Doronzo: “Nell’ultimo anno aveva giocato pochissimo, quasi mai. Eppure Iunco (suo compagno di squadra in quella stagione, ndr), che io conosco bene dai tempi del Bari, mi parlò benissimo di lui”. Scelta azzeccatissima. “Tra i pali è strepitoso, mi ricorda Gillet”, prosegue il dirigente dell’Andria.
“Mi ispiro a Buffon, il migliore di tutti i tempi. E Donnarumma ha tutte le potenzialità per diventare ancora più forte”. Sì, ok. Ma cosa ci fa Jack Poluzzi (classe 1988) ancora in Lega Pro? “Il mio processo di maturazione si è accelerato negli ultimi due, tre anni”. Quando la sua vita è svoltata completamente, in campo e fuori. “Due anni fa ho perso il papà, un episodio che mi ha segnato tantissimo. Professionalmente poi era anche un momento molto negativo, praticamente non giocavo quasi mai. In quelle settimane, grazie ad un mio compagno di squadra, Riccardo Taddei, mi sono avvicinato al Buddismo: quello è stato il momento della mia svolta, in campo e fuori”.
Ma se dovesse arrivare una chiamata dalla Serie B? Qui a rispondere è Doronzo: “Sicuramente proveremmo a realizzare il sogno del ragazzo, ma ovviamente dovrebbe sempre arrivare un’offerta che soddisferebbe tutti. Poi l’ultima parola spetterebbe, come sempre, sempre al presidente”. Anche se la scorsa estate… “Ne parlai con due squadre di Serie B, ma alle fine non se ne fece nulla. La settimana scorsa un dirigente di una di quelle squadre mi ha mandato un messaggio: ‘Piero, ho fatto una ca***ta’”. Per recuperare non è mai troppo tardi…