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Livornese di nascita ma empolese d’adozione: chi è Marianucci, l’ultimo gioiello del vivaio azzurro

Marianucci, Empoli (imago)

Dalla trafila nelle giovanili dell’Empoli al rigore decisivo contro la Juventus: la storia di Luca Marianucci

È stato il giustiziere della Juventus in Coppa Italia, quando molti, forse, ancora non lo conoscevano. Perché Luca Marianucci in Serie A ci è arrivato in punta di piedi, ma da quando si preso il posto nella difesa dell’Empoli non lo ha più mollato.

Da Ricci ad Asllani, passando per Baldanzi e Fazzini, sono tanti i talenti lanciati da quello che negli ultimi anni si è dimostrato uno dei settori giovanili più importanti del calcio italiano. L’ultimo è proprio lui, classe 2004 praticamente da sempre in azzurro.

Livornese di nascita diventato empolese d’adozione, dopo 13 anni nello stesso club, tra giovanili e l’approdo in prima squadra. Nel mezzo l’unica esperienza lontano dalla sua Toscana, in Serie C con la Pro Sesto.

Al termine del primo anno tra i grandi sembrava pronto per partire per una nuova esperienza e, invece, è rimasto a disposizione di D’Aversa. Sei mesi dopo è diventato uno dei giovani più interessanti della rosa dell’Empoli.

La Toscana come culla

Marianucci è nato e cresciuto, calcisticamente e non, in Toscana. I primi passi li muove a Livorno, avvicinandosi per le prime volte a un pallone. Lo fa in un campetto a pochi passi da casa sua, con la Pro Livorno Sorgenti. Fin da piccolo promette bene, tanto che a soli 7 anni l’Empoli lo porta nel suo settore giovanile. Dopo 13 anni, la maglia è sempre la stessa, ma quella della prima squadra. Anche lui però, come chiunque, attraversa delle difficoltà. Tra il 2020 e il 2021 gioca pochissimo. Prima arriva il covid, che gli concede solo una decina di partite con l’Under 17. Poi, l’anno successivo in Under 18, una brutta fattura al piede lo tiene fuori per tante partite.

Riprende a pieno regime dalla stagione 2022/23 con la Primavera. Da quel momento sarà solo questione di tempo per l’arrivo tra i grandi. Ma il salto in prima squadra non è diretto. Assapora la Serie A con la prima convocazione contro il Verona il 19 agosto 2023, ma è ancora solo un assaggio. Passa per una stagione, la scorsa, in prestito in Serie C, in Lombardia, con la Pro Sesto. Quando torna per D’Aversa è pronto. All’inizio gioca poco ma, ancora una volta, è solo questione di tempo.

Empoli (Imago)

Come Marianucci si è preso l’Empoli

L’anno in Serie C gli fa bene, anche se si chiude con la delusione della retrocessione della Pro Sesto. Dopo sole 32 presenze tra i professionisti, Roberto D’Aversa lo porta con l’Empoli in ritiro in estate, nel quale si guadagna la conferma in rosa. In campionato, all’inizio, gioca pochissimo. L’esordio arriva solo nel finale dell’undicesima giornata contro il Como, mentre in Coppa Italia si ritaglia uno spazio da titolare grazie a un po’ di turnover. Poi, arriva il 2025 e col nuovo anno ecco anche il suo momento. Dopo diversi spezzoni ha finalmente la sua chance in Serie A.

L’inizio non è dei migliori, con la sconfitta per 4-1 contro la Juventus e l’espulsione, piuttosto ingenua, contro il Milan. Proprio contro la Juve, ai quarti di Coppa Italia, però ritorna in campo dal primo minuto dopo la squalifica per non uscirne più. Il suo rigore decisivo porta l’Empoli per la prima volta in semifinale e convince D’Aversa a dargli continuità. In poco tempo, si è preso una maglia da titolare inamovibile nella difesa a 3 dei toscani. Dopo una vita in azzurro – magari ora pensando anche all’azzurro della nazionale – un altro talento è diventato protagonista con l’Empoli. L’ennesimo di un vivaio che continua a produrne in continuazione.