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Lo Jo-Jo si trasforma in craque: Jovetic, idolo di Siviglia ed eroe in Montenegro. Tra gol, cuore d’oro e … i ‘Los Serrano’

Su e giù, lo Jo-Jo. Sale e scende. Alti e bassi? No, sempre al top. Moto incessante. E ora Jovetic scivola sulla sua nuova cordicella. Un gran regalo per il ‘sevillismo’. Un rammarico, per l’Italia intera. Storia nota, già. Fenomeno alla Fiorentina e colpo sbagliato al Manchester City: poi l’Inter. Definizione: esubero. Ma il passato è … ecco: tutti d’accordo. Via di presente. ‘Otro crack rehabilitado’, dicono in Spagna. E la traduzione non serve, perché bastano i fatti. Numeri pesanti. Sì, riscatto. Un po’ in tutti i sensi: prossimamente anche sul mercato.

Intanto, occhi al campo. Stadio Ramón Sánchez-Pizjuán, ovviamente. ‘Himno Centenario’ per lo Jo-Jo. Già un idolo. Un craque, aggiungiamo. Sentenza certificata dai fatti. Anche oggi: ‘otro golazo’. Meravigliosa triangolazione con Vazquez e bacio a saltare il portiere. Alla fine sarà solo pareggio, 1-1 contro il Leganes. Ma i gol di Stevan rimangono. Gesti preziosissimi. Tre firme in 10 partite di Liga. La terra perfetta. “Chi lo conosce bene, mi dice che non lo ha mai visto correre così tanto”. Parola del ds Monchi, non proprio uno qualunque da quelle parti. Questione di … feeling. Frase fatta? No, almeno per Stevan. Tanta empatia con l’Andalusia. Rigenerato dalla musicalità spagnola. ‘Una lingua stupenda’. Ah, ricordate la presentazione a gennaio? Domande dei cronisti, risposte dello Jo-Jo servite in spagnolo. Strano, visti i lenti progressi di molti giocatori con le nuove realtà. Già, eccezione montenegrina. “Non l’ho imparato a scuola, ma guardando in televisione la soap opera Los Serrano”. Un seguitissimo telefilm spagnolo in onda dal 2003 al 2008, serie alla quale s’ispirarono i nostri ‘Cesaroni’. Pallone e tv, infanzia ben scandita. “Sembra sia cresciuto nella Carretera de Utrera, qui nei nostri campi”. Voluto, rivitalizzato e infine lodato dal signor Ramon Rodriguez Verdejo: il genio delle intuizioni andaluse.

Gratitudine e senso di appartenenza. Al Pizjuan si vive così. Fiducia, valori e stupore. Come all’esordio contro il Real Madrid, Copa del Rey. Sconfitta ma gol del ‘lindo’ Stevan. Secondo tempo. Punteggio in parità, 1-1. Correa si fa male, Sampaoli non ci pensa: carica subito lo Jo-Jo. La cordicella è bella tesa: il giochino funziona. Jovetic infila subito Casilla. Real Madrid terrorizzato. Poco importa se il Siviglia verrà rimontato, perché il suo sali e scendi non si esaurirà. Il montenegrino c’è. Sì, di nuovo Real: campionato. Ancora Jovetic, come Messi e Maradona: 2 gol ai Galacticos in tre giorni. Merito di una parla al 92’ minuto. Striscia positiva di 40 partite interrotta. Via di elogi e battute: “Non sono felice di salutarti, che batosta ci hai rifilato!“ Commento di Antonio Resines. Chi? Lui, l’attore protagonista dei Los Serrano. ‘Ah, ok: tutto chiaro’.

Stella anche a casa. Quella vera, il Montenegro. Amato. Motivi e questioni nobili. Dagli esordi con il Partizan sino alla maglia della nazionale: passione in campo e fuori. Uno solidale, Jo-Jo. Nel 2015, infatti, aiutò Milivoje Raičević, giovane attaccante in difficoltà. Il giocatore – suo connazionale – si era rotto il crociato nell’agosto del 2015, ma la sua squadra, il Budućnost Podgorica, non poteva permettersi le cure necessarie. Così, a guarire Milivoje ci pensò proprio Jovetić, che gli prestò i soldi per terapie e operazione. Mi ha pagato tutti gli esami e persino l’intervento. Posso solo dirgli grazie e dedicargli i gol”.

Cuore e tanta fantasia. 40 gol in maglia viola, magie anche in Champions League. Doppiette contro Liverpool e Bayer Monaco. Ma poca continuità. Poi il guaio, in allenamento. Infortunio al ginocchio nell’agosto 2010. Stop. Out per più di sei mesi. Seguito dai flop al City e all’Inter. Adesso, però, Stevan va in all-in. È il giocatore ad aver segnato di più tra tutti i ‘trasferimenti’ invernali. ‘Giocatorazo’. Prima scelta di Sampaoli. Falso nueve ora verissimo. Riscatto morale compiuto, manca solo quello sul mercato: diritto fissato a 13 milioni per i Los Nervionenses. E ora lo Jo-Jo rotola su e giù, di nuovo.