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Lautaro is back: l’Inter riparte dal suo capitano

Primi gol in stagione e ritorno alla vittoria dopo il derby: l’argentino trascina i nerazzurri contro l’Udinese

Doppietta, sguardo cattivo, abbraccio dei compagni: Lautaro Martinez è tornato. L’Inter doveva rialzarsi dopo la sconfitta nel derby contro il Milan. Una brutta sconfitta, per ritmo, prestazione, presenza in campo. L’attaccante argentino doveva reagire dopo un inizio di campionato difficile. Fin qui era stato il grande assente di questo inizio di stagione, ancora 0 le reti segnate nelle prime 5 giornate. Lo scorso anno erano state 5 nelle prime tre.

I nerazzurri sono ripartiti e lo hanno fatto guidati dal loro numero 10, dal loro capitano.  E doveva essere così. Tornare alla vittoria ricominciando da una delle sue più grandi certezze della scorsa stagione. Un inizio in salita. La Copa America, il poco riposo, la preparazione partita dopo i propri compagni, una forma da trovare, il gol che mancava. A Udine la Seria 2024/25 ha conosciuto Lautaro. Il capitano è tornato. L’Inter riparte da lui. 

 

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Simbolo

Mi assumo la responsabilità come capitano, so che non sto facendo il lavoro dello scorso anno, ma sarò il primo a lavorare ad Appiano per migliorare. Quando le cose vanno male bisogna lavorare il doppio e aiutare la squadra, come sempre”.  Parole da leader. Parole da capitano, appunto. Ci aveva messo la faccia Lautaro dopo la sconfitta nel derby. Ci aveva messo onestà nel descrivere la sua situazione e nel suo sentirsi responsabile nel confronti della squadra. “Lavorare, lavorare, lavorare”, l’unico modo per tornare a essere quello che è sempre stato. Perché dell’Inter Lautaro non è solo l’attaccante, ma è il simbolo e la guida. In estate l’amore certificato con il rinnovo. Ora a parlare è il campo, una volta ancora. 

 

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Credit: Andrea Rosito

 Simbolo

Nel derby di aprile al fischio finale si era inginocchiato a terra con le lacrime agli occhi per la gioia. Dopo il derby di quest’anno in quello sguardo c’erano rabbia e sofferenza. Gli mancava il gol, ma soprattutto gli mancava essere un aiuto per i suoi compagni. Ma era questione di tempo. Lo sapeva lui, lo sapeva la squadra. E pensare che all’8’ la storia sembrava pronta a ripetersi. Colpo di testa da buona posizione, palla fuori di poco. Il finale è stato diverso. Allo scadere del primo tempo, pochi minuti dopo l’avvio del secondo. La doppietta è arrivata in due momenti decisivi. Decisivi, come lui. 

 

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Ed è per quel suo essere simbolo di un intero popolo che non poteva essere un altro giocatore a far ripartire l’Inter. Dopo la delusione di un derby, dopo le difficoltà di inizio stagione. Lui che verso quel gruppo si sente responsabile e che pone sempre davanti all’io: “Prima faccio il lavoro per la squadra, se segno meglio ancora”. Lautaro is back. L’Inter riscatta il derby. “Atteggiamento giusto, lavorare sempre di più, restare umili, alzare il livello ogni giorno”.  La direzione è segnata. L’ha segnata il capitano.