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Lautaro Martinez, c’è l’audio dell’espressione blasfema: cosa dice il regolamento

L'attaccante dell'Inter Lautaro Martinez
L’attaccante dell’Inter Lautaro Martinez

Lautaro Martinez e il caso della bestemmia, cosa succede adesso? La spiegazione nel dettaglio

Nel corso di Juventus-Inter del 19 febbraio scorso, il capitano dell’Inter Lautaro Martínez si è reso protagonista di un episodio controverso, pronunciando un’espressione blasfema in diretta subito dopo il fischio finale.

 

Tuttavia, il capitano nerazzurro non ha ricevuto alcuna squalifica, poiché l’audio della frase incriminata non era chiaramente percepibile nel corso della trasmissione televisiva. Questo dettaglio ha impedito alla Procura di procedere con la segnalazione immediata al Giudice Sportivo, unico organo in grado di intervenire tempestivamente con la prova TV.

 

Secondo le normative vigenti, affinché un’espressione blasfema porti a una sanzione sportiva diretta, è necessario che sia chiaramente udibile e riconoscibile attraverso le immagini ufficiali. In assenza di una segnalazione nel referto arbitrale o da parte della Procura nel corso dell’incontro, il Giudice Sportivo, dunque, non ha potuto prendere provvedimenti.

 

Così, nel comunicato ufficiale che ha seguito la 25ª giornata di Serie A, il nome di Lautaro Martinez non compare tra i giocatori sanzionati. Ciò gli ha permesso di scendere regolarmente in campo nella successiva partita contro il Genoa, durante la quale ha anche trovato la rete decisiva per l’1-0 nerazzurro.

Il ruolo della denuncia e la nuova indagine

 

Il caso si è riaperto grazie a una denuncia successiva. Il regolamento federale, infatti, prevede che chiunque, purché non in forma anonima e con una segnalazione ritenuta fondata, possa portare all’attenzione della Procura Federale eventuali violazioni disciplinari.

 

A seguito di questa segnalazione, tale organo ha acquisito nuovi materiali audiovisivi, tra cui registrazioni provenienti da più angolazioni e microfoni di campo, arrivando così a individuare la frase incriminata.

 

Tuttavia, a questo punto l’iter disciplinare ha preso una piega diversa. Poiché la vicenda non è stata rilevata in tempo utile dal Giudice Sportivo, la questione è passata attraverso il procedimento ordinario della giustizia sportiva, che prevede tempi più dilatati e modalità di sanzione differenti rispetto all’immediata applicazione della prova TV.

Lautaro Martinez, attaccante Inter (IMAGO)
Lautaro Martinez, attaccante Inter (IMAGO)

La sanzione alternativa: multa anziché squalifica

 

Quando un’infrazione sfugge alla giurisdizione del Giudice Sportivo e approda al sistema disciplinare ordinario, le opzioni punitive cambiano sensibilmente. In particolare, si apre la strada al patteggiamento, un meccanismo che consente di ridurre della metà la pena prevista, a patto che l’accordo venga trovato prima del deferimento.

 

Nel caso di Lautaro, la sanzione originaria sarebbe stata una giornata di squalifica, ma con la possibilità di patteggiamento non esiste un’applicazione diretta della metà della pena, poiché non si possono comminare frazioni di squalifica (ad esempio, mezza partita).

 

Di conseguenza, l’unica soluzione praticabile diventa una sanzione pecuniaria. Questo significa che l’attaccante dell’Inter eviterà qualsiasi stop sul campo, potrà essere regolarmente in campo contro il Napoli e si vedrà infliggere solo una multa, chiudendo di fatto il caso.