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La nuova vita di Nicola Leali: “L’Olympiacos è la scelta giusta”

“Finalmente sono in una squadra che punta a vincere”. Ci crede e non lo nasconde, Nicola Leali. Per lui, Atene è l’occasione della vita, e vuole viverla fino in fondo. Uomo d’Europa League e di Coppa, da un paio di giornate anche di campionato. In estate ha deciso di tentare l’avventura all’Olympiacos che, a oggi, gli sta dande buone soddisfazioni. Lontano dalla Juventus (“Anche se qui l’ambiente è simile“), lontano dai tanti prestiti in Serie A e Serie B. “Mi trovo bene e sono in una grande squadra“, racconta in esclusiva a www.GianlucaDiMarzio.com. “Puntiamo vincere Super League e tutto quello che possiamo in Grecia, poi vogliamo arrivare più avanti possibile in Europa League, che spesso in Italia è considerata di una categoria inferiore ma posso assicurare che i ritmi sono altissimi. Siamo in linea con gli obiettivi e son contento“.

La vita calcistica di Leali è ricominciata – per l’ennesima volta, verrebbe da dire – da uno dei posti del pianeta più ricchi di storia: “La vita qui è ottima, il clima perfetto per lavorare. Sto benissimo. L’Olympiacos è’occasione che aspettavo, un’esperienza importante per conoscere realtà nuove. Ho la possibilità di stare in una grande squadra, qualcosa di diverso che cercavo con insistenza. E sono riuscito a trovarlo, quest’estate“. La scelta giusta per ripartire: “Sì, lo è. Gioco in Europa e in Coppa, ora sono titolare anche in campionato per l’infortunio di Kapino. Qui rispetto al mio passato la storia è un po’ diversa: l’obiettivo è non subire gol e quando succede significa che non va bene, che bisogna migliorarsi per essere perfetti. Questa è una grande squadra e vuole vincere, quindi anche un gol subito è motivo di stimolo per lavorare“.

Non si sbottona, Nicola, ma sa che può essere il momento giusto. I suoi dati parlano chiaro, dopotutto: non ha mai subito più di un gol nelle 8 partite giocate fino a oggi (quattro in totale, con quattro clean-sheet) Un inversione di tendenza, dopo anni faticosi in giro per l’Italia: “Sicuramente ricominciare ogni volta non è facile, andare in prestito ti obbliga mentalmente a ripartire sempre da zero. Qui in Grecia comunque sono felice perchè questa è una grande esperienza, a fine anno poi vedremo“. Cambiare una squadra all’anno? “Non è il massimo, è vero. Riuscire a stare nel proprio club di appartenenza sarebbe un modo per avere continuità. Ma comunque tutte le esperienze che ho fatto finora hanno avuto il loro perchè: a Lanciano è stata la prima, ovviamente importantissima; a Spezia abbiamo raggiunto gli obiettivi; a Cesena in A forse la più difficile, ma comunque formativa; poi l’anno scorso, a Frosinone, per me un altro ottimo anno…”.

Con quella parola che ronza nella testa, inevitabilmente: Gigi Buffon. “Non ho mai pensato di poter prendere il suo posto. Lui per me è un fenomeno, il più forte di sempre e sta ancora davvero bene, come dimostrano le parate che fa. L’importante per me è sempre stato di migliorare anno dopo anno, senza fare passi indietro“. E poi, diciamolo, un po’ di sfortuna Leali e i portieri della sua generazione (Perin e Sportiello, tra gli altri) ne hanno avuta: Il fatto di essere in tanti e anche bravi per me è sempre stato un motivo per non mollare e continuare a dare il massimo. Ci sono stati anni in cui i portieri erano pochi, ora che siamo di più la competizione ti porta naturalmente a puntare in alto. Sai di avere avversari forti e vuoi sempre dimostrare di poter fare meglio di loro”. E poi, tutt’un tratto, arriva anche Gigio Donnarumma, un sedicenne che sorpassa tutti: “Nessuno se lo aspettava, ma ha dimostrato grande personalità. Giocare titolare nel Milan a 17 anni e arrivare in Nazionale lascia increduli tutti, è stato davvero bravo“.

Se la Nazionale è un sogno, l’Olympiacos è una realtà che affascina Nicola: “Son venuto qua quasi senza pensarci. Ho dovuto ragionarci perchè era la prima esperienza all’estero della mia carriera, ma mai avuto dubbi sul club in cui sarei finito“. In squadra anche Cambiasso: “Ha atteggiamento positivo anche in allenamento, si vede che ha vinto tanto e bisogna imparare da gente come lui. Non ha vinto per niente…“. La vita, poi, è più simile a quella italiana di quanto si possa immaginare: “Sono mediterranei come noi, io abito vicino al mare e si possono fare passeggiate tranquille in mezzo alla gente. È un popolo allegro, ristoranti pieni e persone che amano sorridere. Fa molto piacere essere in un ambiente così. Il tifo, poi, è davvero caloroso, soprattutto nei derby è molto particolare. Noi siamo la squadra più seguita ad Atene, c’è la giusta pressione ed è fantastico giocare al Karaiskakīs“.