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La malattia e il gol di tacco nel ‘derby eterno’: scopriamo Mario Pasalic, nuovo regista del Milan

Nel giorno del “derby eterno” di Spalato, l’Hajduk si innamorò di Mario Pasalic. Quel ragazzino appena diciottenne, alla prima stagione tra i grandi,  decide che non c’è momento migliore per presentarsi ai propri tifosi. Segna di tacco un gol così (https://youtu.be/9BiNAWcfXT8) e con una doppietta regala il derby all’Hajduk. La torcida dello stadio Poljud che esplode e i compagni di squadra che lo sommergono. Fu subito colpo di fulmine per il ragazzo croato nato a Magonza: primo derby e subito doppietta. Un sogno.

Mario Pasalic. Per tutti ‘Super Mario’. Super, come l’amore per il suo Hajduk, la squadra del cuore, fin da quando fu prelevato a 11 anni dal NK Rudar Kastel Gomilica. Mario fa tutta la trafila nelle giovanili dei Bianchi e impressiona fin da subito. Vogliono lanciarlo con i ‘grandi’ ancora minorenne, ma il destino sembra mettersi di traverso. Nell’estate del 2012 sta male, si sente debole. Passa due settimane a letto con la febbre alta. Non si capisce cosa abbia. Si sospetta mononucleosi, ma, dopo varie ricerche, le analisi rivelano la presenza nel sangue del batterio dello stafilococco. Passa un mese in ospedale. I compagni di squadra e lo staff dell’Hajduk gli stanno vicino, se lo coccolano e lo incoraggiano. Mario guarisce ed esce, ma non è ancora il momento di tornare a fare ciò che ama di più. Deve star fermo dall’attività agonistica per altri sei mesi. Serve riposo. A gennaio del 2013, finalmente, arriva l’ok dei medici. Bene, si può ripartire.

Fa il suo esordio nell’Hajduk nell’aprile del 2013. Impressiona subito Mario. Mezzala o regista, non importa. Ambidestro. Elegante e statuario. 1.88 per 82 chili. Sembra più grande dei suoi diciott’anni. In estate arriva subito la grande chiamata. Il Catania lo vuole. Mario parte e va in Sicilia. Guarda la città, osserva i faraglioni e l’Etna, assapora lo Ionio… ma dice no. Ama troppo Spalato, si sente in debito con l’Hajduk. Gentilmente rifiuta e torna indietro. Gioca tutta la stagione titolare, segna 11 gol in 30 presenze e vince il premio “cuore Hajdučko” dato dalla torcida dell’Hajduk. Un premio importante e molto sentito – per capire: ben tre volte non è stato assegnato perché nessuno è stato ritenuto degno di riceverlo – che innalza Super Mario a bandiera del club croato. Alla fine però cede e nell’estate del 2014 firma per il Chelsea. A Londra però non giocherà mai. Prima il prestito all’Elche e poi, lo scorso anno al Monaco.

Ora il Milan: è lui il nome nuovo a cui si vuole affidare il centrocampo del futuro. L’offerta rossonera al Chelsea è per un prestito secco. Costo un milione di euro. Ora tocca a Super Mario far innamorare Montella e i tifosi del Milan. Magari segnando un gol di tacco contro l’Inter, visto che di derby se ne intende.