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Kevis Gjeci, il tifoso dell’Inter che ha segnato al PSG: “Magico”

Kevis Gjeci, Espaly, autore del gol contro il PSG
Kevis Gjeci, Espaly, autore del gol contro il PSG

“Se l’Inter vince la Champions mi tatuo un ragazzo con la sciarpa nerazzurra”.

Una promessa non così strana detta da un tifoso. Lo è forse un po’ di più se a pronunciare queste parole è un attaccante che poche ore fa ha segnato al PSG in Coppa di Francia. È la storia di Kevis Gjeci, giocatore dell’FC Espaly, club di quinta serie francese. “Ma quando è finita la partita ho controllato quanto avessero fatto i ragazzi di Inzaghi. E peccato per l’assenza di Hakimi, volevo chiedergli perché se ne fosse andato da Milano”.

Una partita vinta dalla squadra di Luis Enrique 4-2, anche se per 34’ a essere in vantaggio è stata l’Espaly grazie alla sua rete. Tre minuti per lasciare andare tutte le emozioni e poi un colpo di testa. Uno sguardo al guardalinee, non è fuorigioco: “Sono corso a esultare. I miei compagni mi avevano detto che avrei fatto gol”.

Kevis risponde mentre sta andando in aeroporto. È in macchina con un suo amico. Una storia in viaggio dietro a un pallone: “È la mia vita. Sono partito dall’Albania, la mia patria, poi Svizzera e Francia da qualche anno. Ah, naturalmente in Italia a San Siro. Purtroppo non per giocare”.

Adriano l’Imperatore”. Risponde senza pochi dubbi alla domanda sul suo idolo. “Quando posso vado a vedere l’Inter. Ho un profondo amore per quei colori, nato quando ero piccolo grazie a mio papà”.

“Te l’ho promesso da bambino”

Mio papà mi ha trasmesso questa passione per l’Inter. Se ne è innamorato grazie a Ronaldo il Fenomeno. Guardavamo tutti le partite in tv”. Dalla tv allo stadio: “Abito a 5 ore da Milano, quando riesco vado a vederla. Sono andato anche alla finale contro il City. E sono iscritto da sei anni all’Inter club Albania”.

Un viaggio tra il Triplete che rimane un “ricordo indelebile” e i racconti dell’amico Manaj: “Mi ha parlato tante volte di cosa significhi giocare per l’Inter”. E le magliette: “Ogni anno ne compro una, ma da quando è andato via Icardi le ho prese senza i nomi dei giocatori. Lui è stato l’ultimo, rimasi male quando se ne andò”. La cosa più pazza fatta per l’Inter? “Un giorno finita la partita con la mia squadra, sono andato a vedere l’Inter e sono tornato di notte perché la mattina avevo gli allenamenti”. E i cori portati nel cuore: “Te l’ho promesso da bambino il mio preferito”.

Kevis Gjeci col manifesto dello scudetto
Kevis Gjeci col manifesto dello scudetto

Luis Enrique, Lucas Hernandez e il gol

Eravamo tutti insieme, quando è uscito il sorteggio contro il PSG siamo esplosi di gioia”. L’attesa, le emozioni e il giorno della partita: “Abbiamo giocato a Clermont perché il nostro stadio era troppo piccolo per ospitare tutti i tifosi”. È il terzo minuto, cross in mezzo, la rete di Gjeci: “È un’azione che proviamo molto in allenamento. Una sensazione unica segnare contro il PSG”.

La mente torna a quella sera: “Lo stadio era pieno. A vedermi c’erano i miei familiari e i miei amici. Indescrivibile”. A marcarlo Lucas Hernandez: “Abbiamo parlato tanto durante la partita. Poi ho scambiato due parole con Barcola e ho scambiato la maglia con Doué”. E le parole di Luis Enrique: “Hai segnato troppo presto, hai giocato molto bene”. “Ci hanno fatto i complimenti per la partita fatta e ci hanno invitato allo stadio a vedere il match contro il City”. Il sogno all’orizzonte: “Forse per giocare nell’Inter è troppo tardi, ma per affrontarla c’è ancora tempo. Di certo la amerò per sempre”. Te l’ho promesso da bambino.