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Ciao, sono Dejan. Il ragazzo più fortunato del mondo”. Il titolo lo ha regalato lui: Kulusevski. E non dopo, ma prima. Perché uno così, ha le idee chiare: bisogna meritarsi tutto questo. Nel calcio si traduce in questo modo: correre, impegnarsi, scalpitare, imparare, capire. D’altra parte, l’intelligenza e la voglia di applicazione non gli erano mai mancate (conosce cinque lingue, per dire: qui l’approfondimento), ma qui aveva capito subito che avrebbe dovuto fare e dare di più.


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Se ne accorgono se non dai il massimo” aveva dichiarato due giorni prima di quella che, oltre a quello più fortunato, lo ha reso il ragazzo più felice del mondo. Almeno per una notte. Perché gli bastano 13’ per farsi notare davvero: da fuori area tira di sinistro un pallone a giro rasoterra strepitoso che infila Audero. Pronti, via, prima rete. Cosa aspettarsi di più?


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Le statistiche da veterano

Le avvisaglie c’erano tutte. Già con il Novara, si era visto come l’intesa con Ronaldo fosse già bella rodata. E in uno schieramento strano: due attaccanti mobili, “aspettando la punta vera”, aveva ricordato Pirlo alla vigilia. Non importa: si va oltre. Se si osserva la heatmap dell’ex Atalanta, lo si trova ovunque: è in attacco quando la Juve sale, è un centrocampista aggiunto, quasi una mezzala, quando deve ripiegare. 37 i passaggi efficaci, una percentuale superiore all’80% dei palloni toccati: fa partire almeno tre contropiedi importanti e prova a mandare Cristiano a rete in almeno due occasioni.


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In una parola? Protagonista. Come si può notare dall’applauso dei mille tifosi presenti all’Allianz quando esce: una passerella che Pirlo tiene a fargli fare. Perché di energie ne aveva ancora parecchie. Sembra alla Juve da una vita, e forse è questo che a vent’anni lo ha già reso pronto a giocare, e da titolare, in una squadra di livello così alto. A fine stagione, lo avevano rinominato l’uomo dei record (ecco perché). Ne ha realizzato un altro: insieme con Kean, è l’unico giocatore nato dopo il 2000 ad aver realizzato almeno 11 gol in Serie A. Ok, la partenza è giusta. Ma non diciamolo troppo forte, non può abbassare la guardia. Anzi, ha appena cominciato.