Juve, Elkann: “Dobbiamo lasciarci alle spalle il passato e guardare avanti”
Le parole dell’ad di Exor sulla nuova Juventus e sul calcio italiano
Per la Juventus è alle porte una nuova stagione, che porterà con sè un nuovo inizio. L’ad di Exor John Elkann ne ha parlato da Parigi, dove sta seguendo i Giochi Olimpici, in un’intervista al Corriere dello Sport. Anche lui sarà presente all’Allianz Stadium nel tardo pomeriggio di oggi, martedì 6 agosto, per la classica amichevole tra Juve A e Next Gen che dà inizio all’annata bianconera.
Juventus, le parole di Elkann
John Elkann ha parlato proprio dell’amichevole in famiglia aperta ai tifosi bianconeri: “Sarà una bellissima atmosfera. Vogliamo creare un clima di condivisione.Il legame tra la nostra famiglia e la Juventus è fortissimo, con queste iniziative vogliamo portare la Juve nelle famiglie. Al tempo stesso, lavoriamo per coinvolgere con una grande attività social chi non può essere fi sicamente vicino a no“. Poi ha speso alcune parole anche per Thiago Motta: “Con Thiago ci avviciniamo a una nuova generazione, la nostra squadra è molto giovane e lui ha l’esperienza necessaria per lavorare con il nostro gruppo. È la persona di cui abbiamo bisogno“.
Poi sulla nuova stagione della JUve, per molti una sorta di anno zero: “Io parto dalla frase che ho letto in questi giorni al Roland Garros: ‘la vittoria appartiene
a chi ha tenacia’. La voglia di rimetterti in gioco dopo i momenti di avversità. L’anno zero è lasciarsi dietro quello che è accaduto in passato, premere il tasto “reset” e guardare avanti. Gli atleti, le squadre forti sono quelle che hanno queste capacità, senza entrare in situazioni di alibi. D’altra parte è normale che siano tutti contro di te: se competi, lo fai con i più forti al mondo che vogliono batterti. Ed è normale che se i risultati non arrivano, i tifosi non siano contenti“.
Infine, sul momento del calcio italiano: “Il nostro calcio non è più il punto di arrivo dei grandi campioni, ma un trampolino per andare in Premier nel pieno della carriera. In Italia giocano giovani alle prime armi che si devono formare. Non è una resa, è un peccato non affrontare la realtà. Questa è la situazione che stiamo vivendo, l’errore sarebbe negare questa evidenza“.