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Juventus, Allegri: “Questo lo Scudetto più bello. Gigi il più grande portiere di sempre. Rimango? Percentuale altissima”

Il saluto a Buffon, lo Scudetto e il suo futuro. Ma non solo. Massimiliano Allegri aveva promesso scintille per l’ultima conferenza stampa della stagione e così è stato. Con poco spazio dedicato al Verona, già retrocesso da alcune settimane e ultimo avversario del campionato che sarà ospitato allo Stadium. Si parte dal Capitano, pronto a lasciare: “Domani per Gigi sarà una giornata storica – ha esordito così l’allenatore della Juventus – dopo 20 anni lascia la Juventus e quindi domani penseremo solo a festeggiarlo. Poi dopo penserà lui a cosa fare. E’ stato un uomo importante nello spogliatoio. Quando l’ho conosciuto ho trovato un campione. Vederlo allenare e parare è stata una grande fortuna. Ha sempre reso facile ciò che per gli altri è difficile. Gigi è il miglior portiere di sempre. A rimanere alla Juventus, probabilmente, sarà lui: “Non ho mai avuto dubbi a riguardo – continua – e non vedo cosa potrebbe farmi cambiare idea. La settimana prossima ci incontrreremo con la società per pianificare i programmi e per capire come ha intenzione di rendere questa Juve ancora più competitiva. Ora però bisogna pensare alla festa di domani. Se con il Verona riuscissimo a non subire gol, saremmo la squadra che in tutta la storia della Serie A è riuscita a mantenere per più volte la porta inviolata“. Quattro anni conditi da quattro Scudetti e Coppa Italia. Più due finali di Champions. E’ tempo, dunque, di fare un bilancio, di trovare una definizione per ognuna di queste stagioni: “Il primo è stato l’anno della consapevolezza – spiega Allegri – con la squadra che è cresciuta molto in autostima soprattutto a livello europeo e che ha vinto la prima coppa italia. Nel secondo anno la tenacia ha fatto la differenza, siamo partiti in fondo alla classifica, poi la rimonta con 25 vittorie su 26, un record quasi irripetibile. Il terzo scudetto è stato quello della costanza, perché siamo partiti e arrivati sempre in testa. Questo, il quarto, è stato il tricolore più bello, quello delll’orgoglio. Bisogna fare i complimenti al Napoli, che addirittura può arrivare a 91 punti. Credo ci voglia molto rispetto per noi. Non si puo’ mettere in discussione una squadra che vince così tanto e che arriva a due finali di Champions. Non si può paragonare una squadra del genere ad una che ha giocato un calcio bellissimo ma che non ha fatto nemmeno una finale. In quattro anni abbiamo cambiato un sacco di formazioni, il primo anno su 57 partite abbiamo cambiato 55 volte, il secondo su 52 partite 50 formazioni, il terzo 57 partite e 53 undici cambiati, quest’anno 53 prtite e 51 formazioni diverse. La rosa è importante, tutti i giocatori hanno dato il loro contributo. Abbiamo voluto ottenere dei risultati anche nei momenti di difficoltà, devo ringraziare i giocatori per quello che mi hanno dato in questi anni”. Un rammarico, forse. La finale di Champions, dove ci saranno due squadre che non hanno mai lottato per il campionato: “Ma noi partiremo sempre con l’obiettivo di arrivare a marzo dentro ogni competizione. Vogliamo riempire il calendario, il più possibile. Così si creano gli stimoli”. La settimana dopo la sconfitta con il Napoli la più difficile? Non per Allegri: “Anzi, è stata la più bella! – ha detto – io ero diventato un allenatore inadeguato. Ma i ragazzi e l’ambiente hanno mantenuto la calma, nella convinzione che il Napoli prima o poi un colpo lo avrebbe perso. Così è successo, a Firenze. L’unica occasione in cui poteva capitare”.

A luglio, però, si ripartirà da zero: “Lavorare per fare la storia di questo club è il nostro obiettivo. La media punti per vincere lo Scudetto credo sarà molto più bassa, ma noi bisogna crearci sempre nuovi obiettivi. Arriveranno giocatori caratteriali, come sempre. Giocatori che hanno voglia di vincere e chi ne avrà meno potrà acquisirla proprio alla Juve, fra gli otto club più importanti in Europa”. Ci sarà, però, anche chi andrà via: “Partiranno Lichtsteiner e Asamoah, che hanno fatto tanto. Se qualcuno potrà chiedere di andare via nel caso in cui rimanessi? In ogni spogliatoio c’è un po’ di casino. Succede tutti gli anni, altrimenti non sarebbe normale. Chi rimarrà dovrà sapere che si riparte a luglio per un’annata importate”. Pochi i meriti che Allegri vuole darsi: “Perchè questi sono solamente dei ragazzi – puntualizza – A volte li ho aiutati a perdere. Nei momenti difficili mi diverto di più. La monotonia mi fa perdere la mia caratteristica peggiore: quella di arrangiarmi nel casino. Mettere in discussione quello che ha fatto la squadra negli ultimi quattro anni, vuol dire non essere obiettivi. Questo fa parte di un’educazione che spesso manca“. La Juve più bella? : “Con i tre dietro, il primo anno, comandavamo meglio le partite. La seconda stagione, quando abbiamo rimontato, siamo stati più soldi ma meno belli. L’anno scorso la squadra vinceva ma si giocava male; poi abbiamo cambiato, con il 4-2-3-1. Quest’anno abbiamo giocato bene, la prima parte del campionato; poi ho cambiato, serviva più solidità e la certezza di voler arrivare in fondo. Sono momenti, quando servono certe cose serve che tu gliele dia”.

Poi spazio ai singoli. Come Marchisio e Higuain. Il primo non è mai stato, probabilmente, così incerto da quando è alla Juventus. Il secondo, invece, potrebbe essere indispettito da qualche panchina di troppo: “Ma non voglio parlare di mercato – sentenzia Allegri – Higuain ha segnato i due gol decisivi, prima al San Paolo e poi a San Siro contro l’Inter. Poi in una grande squadra, quando la concorrenza è agguerrita e le partite da giocare sono tante, è normale fare qualche panchina in più. Lo si fa per riposare e per stimolare ancora di più”. Chiosa finale sulla formazione che scenderà in campo domani pomeriggio con il Verona: “Cuadrado e Bernardeschi non ci saranno. Giocherà Buffon, Lichtsteiner, due tra Barzagli, Benatia e Rugani. Barzagli è da tenere fermo, vista l’eta… e le serate. Poi Alex Sandro, Marchisio, Sturaro, Pjanic o Bentancur. Poi vediamo Higuain o Mandzukic, con Dybala e Douglas Costa. Con Pinsoglio alla fine”.