Juventus, Allegri: “Scudetto? Servono 86 punti, Roma e Napoli dovranno rifare i loro record. Var? Sono favorevole”
Seconda parte di intervista per Massimiliano Allegri, che ai microfoni di TuttoSport si è raccontato. Ecco le sue parole: “Rugani? E’ cresciuto molto, deve
compiere l’ultimo step. Sono
contento, a parte che è ancora giovane. Deve giocare più
di singolo. Non è questione
di testa. Lui è rapido, è difficile saltarlo, però deve diventare più bravo nella posizione dell’uno contro uno. Deve
migliorare nell’anticipo. Problema Douglas Costa in campo? No, nessun rompicapo.
Quando prende la palla diventa sempre importante,
ti gioca sempre l’uno contro uno, con l’Olympiacos
ha fatto dei buoni cross. Anche lui è un giocatore che
deve far 100 invece adesso
fa 60. Deve pretendere di più:
quando sei al Bayern o alla
Juve tutti devono pretendere di più da loro stessi. Però
Douglas quando ti punta,
mamma mia…”.
Lotta Champions? Il Real è la favorita numero uno. Per adesso sta scherzando, ha lasciato qualche
punto in casa e ora ha iniziato a fare cose giuste. Infatti è andato a Dortmund e
giocando al 70 per cento ha
vinto. Il Barcellona ha Messi che fa la differenza. Il Psg
è una scheggia impazzita, al
momento non è ancora decifrabile, però ha gente come
Mbappé, Neymar, Cavani,
Dani Alves: bisogna vedere che squadra saranno a
marzo. Manca Bonucci? Leo è stato un giocatore importante. La storia della Juventus parla chiaro: sono andati via tantissimi giocatori negli anni. Dopo Berlino,
con gli addii di Tevez, Pirlo,
Vidal sembrava che la Juventus fosse finita, invece siamo
ripartiti. La stessa cosa l’anno dopo con le partenze di
Pogba e Morata. La società
ha svolto un lavoro importante. Pirlo se ne è andato per
scelta sua. La vita va sempre
avanti. Il problema è che di
giocatori come Pirlo non ce
ne sono più ed è difficile che
ne nasca un altro così. Critiche a Sturaro? Nel calcio e soprattutto nel
campionato italiano dove c’è
tanta tattica serve malizia e
non puoi giocare sempre
pulito. Se giochi pulito tutto
il campionato difficilmente vinci”.
Importanza dell’allenatore nel calcio? La cosa che mi fa sorridere
è quando sento dire l’allenatore vince perché fa gli schemi. Perché se tutti i giocatori fossero uguali il Psg non
spenderebbe 222 milioni per
Neymar, Messi non varrebbe
un miliardo e Dybala 170 milioni. Perché poi c’è un pallone che va passato bene, altrimenti le società spenderebbero zero. E siccome nella
vita non c’è nulla di uguale, figuriamoci nei giocatori. A basket i Lakers e i Philadelphia vincevano perché
nei Lakers c’era Magic Johnson nei Philadelphia Julius
Erving. Con tutto il rispetto,
se nei Lakers avesse giocato
Scocchera della Pallacanestro Livorno che non faceva
mai canestro… Se nel Barcellona avessi giocato io al posto
di Messi non avrebbero vinto tutte quelle Champions. Mandzukic? Lo faccio ridere. Capisce l’italiano, ma non
vuol far vedere che capisce
perché non vuol essere ripreso in italiano… E’ furbo,
Mario. Per lo Scudetto servono 86 punti. Napoli e Roma dovranno rifare i loro record. Var? Sono favorevole. Punto”.