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Alla scoperta di Sargent: la settimana “folle” del classe 2000 del Norwich, tra gol e paternità

Il classe 2000 del Norwich si è rifatto della mancata convocazione negli USA

Josh Sargent è abituato ad anticipare i tempi, sa che cosa significhi assumersi responsabilità esondanti rispetto alla sua età. E nella settimana più importante della sua vita, ha deciso di farsi carico di un tentativo solo all’apparenza disperato: prendersi sulle spalle il suo Norwich e traghettarlo verso un’insperata salvezza.

La scorsa settimana, il ventunenne statunitense è diventato padre per la prima volta; e ha avuto modo di festeggiare la notizia con una doppietta, quella che ha consentito alle sue Canaries (il soprannome del Norwich) di battere con un clamoroso 3-0 il Watford, rivale diretto per la salvezza, nella ventitreesima giornata di Premier League.

 

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Istinto e fortuna

Il primo gol è stato merito dell’istinto e, non c’è dubbio, anche della fortuna: Sargent capisce di non poter finalizzare il cross del compagno con il collo del piede, né tantomento con un colpo di testa, e quindi ci mette la parte posteriore del piede, forse il tacco, o l’esterno, sta di fatto che la palla “bacia” la traversa, poi cade a terra e torna in campo. L’arbitro Mike Dean guarda il suo orologio, connesso alla goal line technology, e il responso fa gioire Sargent e compagni. “Ho esultato mimando di cullare il neonato con le braccia perché ho capito che mia moglie mi stava guardano, e che era il momento giusto”, avrebbe commentato nel post-partita il man of the match. Che nel frattempo aveva raddoppiato, pochi minuti dopo il primo gol, con il colpo di testa del 2-0.

“Giorni folli”

Sono stati giorni davvero folli, ma sono felice”, dichiara dopo il match l’attaccante, nato il 20 febbraio del 2000 a O’Fallon, sobborgo di St Louis, nello stato del Missouri. La sua è una famiglia di calciatori e calciatrici: oltre alla madre Liane e il padre Jeff, che hanno giocato a livello collegiale, anche le due sorelle di Josh sono “del mestiere”. D’altro canto, St Louis è il vero “epicentro” del calcio statunitense: vi si trova la “Scott Gallagher Missouri Academy”, parte del progetto federale della “U.S. Soccer Development Academy”; qui è cresciuto anche il portiere titolare dell’USMNT, la nazionale di calcio a stelle e strisce, Tim Ream. Nazionale di cui Sargent è stato capitano, a livello di U17, traghettandola fino alla finale della CONCACAF Cup, il torneo continentale americano, nell’edizione del 2017. In seguito Josh sarebbe diventato, a 17 anni e 91 giorni, il più giovane giocatore della storia della nazionale americana a segnare una doppietta in una competizione internazionale, in occasione dei Mondiali U-20.

 

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Il passaggio al Werder

In quell’occasione Sargent si mise in luce per la sua velocità, la capacità di giocare sia da prima che da seconda punta, la sagacia tattica. Caratteristiche che accentrarono su di lui l’interesse del Werder Brema, che se ne assicurò le prestazioni a partire dal raggiungimento della maggiore età. Josh si trasferì in Germania nella stagione 2018-19, seguendo le orme di altri nazionali americani che in Germania hanno mosso i primi passi tra i grandi: frai suoi predecessori spiccano soprattutto i nomi di Christian Pulisic e Weston Mckennie, che hanno assaggiato il calcio europeo molto giovani, rispettivamente al Borussia Dortmund e allo Shalke 04. Al Werder Sargent trascorre 3 anni in cui mette insieme appena 11 reti: ma quello è un Werder in costante crisi, che infatti retrocederà al termine della stagione ’20-’21. Tra l’altro, una delle partite determinanti ai fini della retrocessione, la sconfitta casalinga contro il Wolfsburg del 20 marzo, è aperta da una sfortunata autorete dello stesso Sargent. Che a fine stagione saluta la compagnia e si trasferisce al Norwich, neopromosso in Premier e deciso a puntare sulla linea verde, come dimostrano anche gli innesti di Billy Gilmour e Milot Rashica, anche lui proveniente dal Werder.

Da Farke a Smith

Il Norwich comincia male la stagione, la retrocessione pare inevitabile. Poi arriva, a sorpresa, e dopo la prima vittoria stagionale, l’esonero di Daniel Farke, l’allenatore tedesco che alla guida delle Canaries aveva ottenuto due promozioni nella massima serie. Caso vuole che nello stesso weekend la stessa sorte tocchi a Dean Smith, altro specialista in promozioni, “fatto fuori” dal club del suo cuore, l’Aston Villa. Passano pochi giorni e Smith accetta la “mission impossible” prospettatagli dal Norwich. Che con lui cambia marcia, decisamente: quella con il Watford è la prima vittoria esterna stagionale, la seconda di fila dopo quella casalinga con l’Everton che era costata la panchina a Rafa Benitez. Ora le Canaries sono momentaneamente salve, a più uno sulla retrocessione.

 

 

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Obiettivo Mondiali

Per Sargent quelli al Watford sono stati i primi due gol segnati in Premier, ma non i primi in maglia Norwich, dato che ne erano arrivati altri due in Coppa di Lega. La settimana più felice della sua vita ha portato in dote anche una cattiva notizia, la mancata convocazione da parte del ct statunitense Gregg Berhalter per le partite contro El Salvador, Canada e Honduras, veri e propri spareggi per una nazionale che non vuole mancare per la seconda edizione consecutiva la qualificazione ai campionati del mondo. Ma Sargent coi due gol di venerdì sta già causando rimpianti al ct per la sua esclusione; e vuole continuare a segnare, ora che ha cominciato a farlo, e a sognare di riconquistare il posto in nazionale e partecipare ai Mondiali. Con una suggestione in più: vedere quella sua chioma rossa ondeggiare in altre zone di campo, magari nella posizione di mezzala, dove, stando anche ad autorevoli voci di commentatori inglesi, potrebbe far fruttare meglio il dinamismo e la facilità di corsa che sono le sue doti migliori.