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“Jamu Lupi”: l’attesa di Cosenza e di Attilio, 80 anni in rossoblu

Lo scenario è inverosimile. Stamattina Cosenza sembra essersi svegliata incredula, spaventata e soprattutto vuota. Appare così una città che da 15 anni era in attesa di un giorno così, in un momento e in una stagione in cui nessuno se lo sarebbe aspettato, da non scommetterci nemmeno un caffè. Traspare tensione e attesa, il silenzio attonito del centro cittadino è una sensazione particolare. I lupi sono a 90 minuti dalla Serie B!

Lo scenario di incredulità si respira soprattutto in via degli Stadi, precisamente al club rossoblù, storico ritrovo dei tifosi del Cosenza, frequentato oggi dai supporters old style, dove riecheggiano gli anni d’oro della squadra. Dal club questa mattina è voluto passare a salutare i vecchi amici Attilio, 80 anni, per una grave malattia costretto alla sedia a rotelle, quando ha sentito alla TV che questa sera ci sarebbe stata la finale di Pescara, ha chiesto a suo figlio di scendere a salutare gli amici rossoblu.

Sì, perché non frequenta lo stadio da 10 anni, nonostante tutte le domeniche viva il clima partita dal suo terrazzo, lì dove è nato, allo stadio San Vito e dove oggi vive e si limita ad ascoltare dalla finestra di casa sua il rumore della curva. Una vita da tifoso del Cosenza, ha vissuto i grandi giocatori e le grandi stagioni passate di questa squadra. Oggi appare disinteressato rispetto al calcio attuale, eppure questa mattina gli occhi brillavano di speranza, a lui poco importa chi sarà il centravanti che fatica a pronunciare, l’unica cosa che conta è rivedere questa città in festa perché dopo 15 anni oggi può essere la volta buona. “Jamu lupi” è il grido di battaglia di Attilio.

Cristian Marchese