Dagli inferi di San Siro all’Olimp(ic)o: l’Italia qualificata agli Europei
La Nazionale torna dove le spetta. L'Italia batte la Grecia 2-0 e, con tre giornate di anticipo, si qualifica agli Europei 2020. Due anni dopo il disastro di San Siro contro la Svezia e la mancata qualificazione ai Mondiali, gli Azzurri – eccezionalmente "verdi" questa sera – torneranno a giocarsi una massima competizione per nazioni. Dagli inferi, all'Olimpo. Proprio contro la Grecia. Qualificazione da prima in classifica del girone J, da imbattuta. Sette vittorie su sette, 20 gol fatti e 3 subiti.
Mancini in meno di due anni ha ribaltato la Nazionale. Dandole un'anima, un'identità. Ripartendo dai giovani e soprattutto vincendo. Ottava consecutiva: dallo 0-0 con il Portogallo gli Azzurri hanno battuto Usa (amichevole), Finlandia, Liechtenstein, Grecia, Bosnia Erzegovina, Armenia, di nuovo Finlandia e Grecia. Mancini è a -1 dal record assoluto di Vittorio Pozzo con 9 vittorie consecutive tra il 1938 il 1939. Record su record per il Mancio in azzurro: per la prima volta nella sua storia l'Italia stacca il biglietto per una grande manifestazione – Mondiale o Europeo – con tre turni d'anticipo.
Una Nazionale con le idee chiare, a partire da uomini e modulo. 4-3-3 e spina dorsale intoccabile: Donnarumma-Bonucci-Jorginho. Il centrocampista del Chelsea è l'Intoccabile di Mancini. 15 partite giocate (1.313’ sui 1450’ totali), così come capitan Bonucci. Il resto varia molto. Oltre 60 i convocati dal Mancio, con un'età media di 26,3. Tutto però con un dogma: giovani e talento.
Da adesso si pensa all'Europeo. Quello che si giocherà – parzialmente – in casa. C'è da cancellare l'onta del Mondiale 2018 e proseguire la tradizione Europea. La finale con Prandelli e la cavalcata esaltante con Conte. Questa è la Nazionale di Mancini, una squadra è tornata a farsi amare. Erano 56.000 all'Olimpico. Tanti bambini, tantissime famiglie. Maglie azzurre e tricolori. L'appuntamento sarà di nuovo qui, il 12 giugno prossimo. Stadio Olimpico, gara inaugurale del girone A. Quello guadagnato ieri – e assegnato d'ufficio – agli azzurri.