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Ancora una volta, il playoff per le qualificazioni ai Mondiali condanna gli Azzurri

“Apocalisse”; “Il giorno più nero”. Sono frasi pronunciate quel maledetto 13 novembre 2017, il giorno di Italia-Svezia. “Mai più una giornata così” venne detto. Esattamente 1592 giorni dopo, però, l’incubo si è ripetuto. Gli azzurri sono di nuovo fuori dalla fase finale dei Mondiali. I campioni d’Europa in carica non parteciperanno alla massima competizione mondiale e basta già questo per descrivere il fallimento italiano.

  

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Per una nazione con la tradizione calcistica dell’Italia, saltare per una volta i Mondiali è già un fatto storico. Farlo per due edizioni di fila non se lo sarebbe immaginato nessuno. La partita di Palermo contro la Macedonia è sembrata un lungo déjà vu. Già perché i novanta minuti del Barbera sono stati la copia del match di San Siro contro la Svezia. 

 

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Monologo azzurro (16 corner a zero, 32 tiri dell’Italia contro i 3 macedoni), avversari chiusi nella propria metà campo, poi l’unica occasione e il gol vittoria della Macedonia  a firma di Trajkovski. Per 90 minuti i 33.000 tifosi presenti sugli spalti del Barbera hanno cercato di spingere l’Italia, ma poi quegli applausi sono diventati fischi. 

 

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Non è il primo grande flop dell’Italia che, dopo la vittoria del 2006, ha raccolto soltanto grandi delusioni. Si parte dal 2010, con l’eliminazione alla fase a gironi da ultima del raggruppamento. Prima il pareggio contro il Paraguay, poi la sconfitta contro la Slovacchia. Nel 2014 non va meglio. Ancora fuori ai gironi, stavolta con il ko contro la Costa Rica. Il resto è storia recente di due delusioni mondiali consecutive. Bisognerà aspettare (si spera) il 2026 per rivedere l’Italia ai Mondiali, ma intanto oggi è accaduta di nuovo l’apocalisse.