Quattro giorni fa era arrivata l’ufficialità, ora Zinedine Zidane ha spiegato anche i motivi del suo addio al Real Madrid. In una lettera pubblicata sul quotidiano sportivo AS, l’allenatore francese ha ringraziato la “squadra di una vita” ma ha anche rivolto un duro attacco alla società, colpevole a suo parere di non averlo supportato nel momento del bisogno.
"Ero tornato perchè sono un madridista"
Dopo aver vinto tre Champions League consecutive nel triennio 2015-2018, nel marzo del 2019 aveva deciso di rimettersi in gioco sulla panchina dei Blancos per risollevare le sorti del club: “Ho accettato di tornare ad allenare il Real Madrid dopo una pausa di circa otto mesi perché me lo chiedeva il presidente Florentino Pérez ma anche perché quando ho incontrato ognuno di voi per strada ho sentito il supporto e la voglia di rivedermi con la squadra. Perché condivido i valori del Madridismo”.
"La società non mi dà più la fiducia di cui ho bisogno"
Valori che secondo Zidane sono stati pian piano dimenticati: “Oggi le cose sono diverse. Me ne vado perché sento che la società non mi dà più la fiducia di cui ho bisogno, non mi offre il supporto per costruire qualcosa a medio o lungo termine. Conosco il calcio e conosco le esigenze di un club come il Madrid, so che quando non vinci devi andare. Ma qui una cosa molto importante è stata dimenticata: cosa ho costruito quotidianamente”.
“Io sono un vincitore nato e sono stato qui per conquistare trofei, ma al di là di questo ci sono gli esseri umani, le emozioni, la vita e ho la sensazione che queste cose non siano state valorizzate”.
Tutti principi fondamentali, prima per l’uomo e poi per l’allenatore, di cui è stato rimproverato: “Mi sarebbe piaciuto che negli ultimi mesi il mio rapporto con la società e con il presidente fosse stato un po' diverso da quello degli altri allenatori. Non chiedevo privilegi, ovviamente no, ma un po' più di memoria”.
"I rapporti umani sono essenziali"
“Per durare più a lungo i rapporti umani sono essenziali, sono più importanti del denaro, più importanti della fama, più importanti di tutto. Devi prenderti cura di loro. Ecco perché mi ha fatto molto male quando ho letto sulla stampa, dopo una sconfitta , mi avrebbero buttato fuori se non avessi vinto la partita successiva. Ha ferito me e tutta la squadra perché questi messaggi trapelati intenzionalmente dai media hanno creato interferenze negative con lo staff, creato dubbi e incomprensioni”.