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Problemi di cuore: i calciatori che si sono dovuti ritirare

Quello di Andrea Orlandi della Virtus Entella è solo uno degli ultimi casi. Tanti i giocatori che hanno dovuto fare i conti con il proprio cuore e che hanno saputo reagire ad un ritiro troppo precoce. Scopriamo chi

L’interruzione dell’attività agonistica per il giocatore dell’Entella Andrea Orlandi è solo l’ultimo capitolo di una triste storia che ha visto diversi calciatori costretti ad abbandonare forzatamente i campi di calcio per problemi cardiaci. Ma in queste storie esiste un comune denominatore: la voglia di rimettersi in gioco e reinventarsi di questi ragazzi, che considerano sempre il gioco del calcio come la propria ragione di vita.

La Virtus Entella purtroppo aveva già dovuto affrontare un caso simile con Andrea Catellani, attaccante italiano che nel Gennaio del 2017 era passato dallo Spezia proprio all’Entella, per poi annunciare il suo ritiro dal calcio giocato in estate poichè risultato non idoneo all’attività sportiva a causa di un’aritmia. Dalla pessima notizia è nato però qualcosa di buono: infatti l’Entella ha offerto a Catellani il ruolo di osservatore in società. A dicembre del 2018 l’esame da direttore sportivo superato con il massimo dei voti. Da Giugno 2018 ricopre il ruolo di responsabile Primavera del Chievo. Un lieto fine meritato per il ragazzo di Reggio Emilia.

Anche per Felice Natalino, giovane promessa del calcio italiano, la vita ha riservato una sorpresa tutt’altro che gradita. Esordisce giovanissimo nell’Inter di Benitez sia in campionato che in Champions League. Dopo due prestiti all’Hellas e al Crotone, Natalino torna nella sua Inter ma a Febbraio del 2013 viene ricoverato d’urgenza per un’aritmia molto forte. La sua carriera finisce così, a soli 21 anni e con tante speranze e prospettive infrante. Per Felice però questo stop forzato segna l’inizio di una nuova avventura. Ottiene una borsa di studio in marketing dello sport e nel 2015 entra a far parte del settore giovanile dell’Inter come Osservatore.

Volando all’estero un caso noto di un giocatore che ha dovuto interrompere l’attività per problemi cardiaci è quello di Ruben de la Red, talentuoso centrocampista spagnolo cresciuto nel Real Madrid e consacratosi col Getafe, tanto da arrivare ai quarti di finale di coppa UEFA nel 2008 ed essere chiamato in Nazionale. Ma dopo la gloria arriva la paura. In una partita di Coppa Del Re dello stesso anno giocata con la maglia dei Blancos Ruben viene colto da malore e si accascia a terra. Accertamenti approfonditi dimostrano che soffre di problemi cardiaci. La sua carriera da calciatore si interrompe bruscamente, ma lui continua a lavorare nelle giovanili del Real per poi sedersi sulla panchina del Getafe B nel 2015.

E Ruben de la Red non è purtroppo il solo ad essersi accasciato a terra colpito da malore durante una partita. Emblematico è il caso di Fabrice Muamba che nel 2012 in una partita di FA Cup con il suo Bolton spaventa tutti perdendo i sensi per un arresto cardiaco. Il centrocampista congolese naturalizzato inglese lotta per giorni tra la vita e la morte ma alla fine grazie alla sua tenacia riesce a sopravvivere. Di tornare in campo però non se ne parla. Fabrice annuncia il ritro lo stesso anno, intraprendendo la carriera da giornalista sportivo che tutt’ora segue. Un modo per restare vicino al campo e vivere, se pur in maniera differente, le emozioni che trasmette il gioco del calcio.