“Nessun limite, solo orizzonti”. Un mantra per il Trapani, una frase scritta da Vincenzo Italiano durante un’estate durissima, difficile, dove l’unico obiettivo plausibile era la salvezza. Eppure, la realtà ora racconta che il Trapani è alla final four di Serie C. Con due pareggi ha superato il Catania che probabilmente non ha retto all’andata dal punto di vista fisico e al ritorno da quello mentale. Situazione psicologica invece clamorosa per i granata, figlia di una filosofia che tutti stanno cominciando a conoscere. E questo aspetto ha un’unica firma: Vincenzo Italiano. L’allenatore ha plasmato un gruppo, sapientemente messo su con Raffaele Rubino, e sta compiendo un miracolo sportivo.
In molto ormai iniziano a sostenere che l'ex centrocampista del Verona può ambire a panchine e campionati molto più ambiziosi, ma tutto parte da quella frase. Italiano si è trovato catapultato, alla ricerca di orizzonti. Adesso più nitidi dopo l'ingresso in final four, grazie al successo nel doppio confronto con il Catania. Una gara, la seconda, decisamente 'strana'.
Ma il Trapani ha focalizzato l’orizzonte, l’obiettivo, senza porsi nessun limite. E questo spirito ha contagiato prima i giocatori e poi, piano piano, tutta una città che rialza la testa dopo un periodo problematico. Lo spettacolo, dal campo, passa sugli spalti. Contro il Catania lo show è stato fantastico: le due tifoserie sono gemellate e, sia in tribuna che in gradinata, i colori si sono uniti nel segno della passione e della sportività, generando una bellezza disarmante.
Il sogno per Trapani ora continua, la sfida sarà contro Piacenza, e Vincenzo Italiano, insieme a tutti i giocatori, hanno la responsabilità di non porsi un limite. Seguendo il diktat dell'allenatore e giocando con la consapevolezza di aver già fatto molto per una piazza che si aspettava semplicemente una salvezza.
A cura di Francesco Tarantino
