Sembrava quasi incredula Piazza Bilotti a inizio serata. Intimorita, semivuota. Quasi come avvesse ‘paura’ per quello che sarebbe potuto succedere. Un sogno troppo bello, meglio forse far finta di nulla. Almeno in pubblico. Scaramantica come non mai, la gente di Piazza Bilotti.
8 mila a Pescara a spingere la squadra di Braglia, ma nel cuore pulsante della città solo (relativamente) poche presenze: i maxischermi nei locali a Corso Mazzini, qualche maglia rossoblù, bandiere appese ai balconi. E’ stato così per 35 minuti, 35 interminabili minuti per un popolo che aspettava da 15 anni il momento giusto per rivivere certe emozioni.
Poi il gol di Bruccini, un urlo a scacciare via la tensione. “Lupi, lupi, lupi”, la colonna sonora più dolce per una città intera che non vedeva l’ora di poter iniziare a sognare. E cosi è stato. Il raddoppio di Tutino manda in delirio la gente rossoblù, poi il rigore di Marotta fa trattenere il fiato a un popolo che ormai pregustava la festa. La paura però dura poco, ci pensa Baclet a scacciare via ogni fantasma.
Il giocatore più atteso, nella ‘sua’ piazza. “Baclet, Baclet, lo hanno visto con Mojito, col Mojito a Piazzafè”, Piazzafè (PiazzaFera, ndr), da qualche tempo per tutti Piazza Bilotti. Quel coro che a inizio anno era una critica nei confronti dell’attaccante, oggi è la colonna sonora di un feeling mai così forte e, soprattutto, del ritorno del Cosenza in Serie B.
Quello che succede al triplice fischio finale è difficile anche da raccontare: una città intera si riversa in strada. La festa era pronta a Cosenza, eccome se lo era. Rossoblù ovunque. In strada, sulle automobili, sui tetti delle case, sui camion. Un papà alza al cielo il proprio bimbo e prova a spiegare quello che è appena accaduto: un cenno con la mano verso il cuore della festa, poi un bacio. Gli occhi sono lucidi, brillano. Tra qualche anno quel bambino capirà che il Cosenza questa sera ha scritto nuovamente la storia.
La festa continua fino a notte inoltrata, la gioia è tanta ed è indescrivibile. E’ quella di una città nuovamente in festa dopo 15 anni. E’ quella di una città che ha vissuto una notte che sognava da tanto, troppo tempo. Una notte da Lupi, la notte della B.