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​UEL | Milan, ecco il Ludogorets: storia legata al “verde” e precedenti italiani di una piccola che sa sognare in grande

L’est europeo e il Milan: dove eravamo rimasti? Chiamatela pure costante, almeno nell’arco dell’attuale stagione di Europa League rossonera: perchè dopo Craiova e Shkendija, tra Romania e Macedonia, e l’ultima tappa a Rijeka, la squadra di Gennaro Gattuso troverà sulla propria strada il Ludogorets Razgrad. Urna sulla carta benevola, quella di Nyon, contro un avversario già tuttavia capace di mettere in ginocchio, nel suo unico precedente italiano, la Lazio: tra storia, dati, punti di forza e curiosità, andiamo a scoprire la prossima sfidante rossonera, per i sedicesimi di finale in programma tra il prossimo 15 e 22 febbraio.

IL VERDE: TRA GIOVENTU’, NATURA E…IMPRESE

Partire dal colore delle divise porta ad un tema e ad un legame chiave: dominio del verde per un club nato nel 1945 e trasformatosi, a livello nominale, almeno in tre occasioni, intenzionato a tingere con il contesto naturale che circonda la città di Razgrad il proprio abito. Dopotutto, è il significato del nome stesso della regione, Ludogorio (letteralmente “area di fitte foreste”) a fornire la spiegazione più chiara di fronte all’appellativo di una società attualmente al top del calcio bulgaro: la proprietà Domuschiev, divenuto padrone della squadra nel 2010, ha portato infatti il club ad un’impresa unica, vincendo i tre titoli nazionali, tra Parva Liga, Coppa di Bulgaria e Supercoppa, alla prima stagione nella massima divisione post promozione. Rampa di lancio verso un palmarés ora arricchito con altri cinque campionati ed una Coppa nazionale, oltre al già citato triplete, per un presente ed un futuro più rosei che mai, partecipazioni alla Champions League comprese. E a proposito di imprese: ricordate quel preliminare di Champions League giocato e vinto contro la Steaua Bucarest? Finì ai rigori, con protagonista…Cosmin Moti: difensore rumeno ex Siena che, rivestendo i panni del portiere per l’espulsione di Stojanov nei supplementari, a cambi terminati, parò due penalty agli avversari, decidendo la sfida. E meritandosi l’intitolazione, decisa dal presidente del club, di una tribuna dello stadio di casa: non male, no?

LA DOPPIA “L” E IL PRECEDENTE ITALIANO TRA AQUILE

Questione di simboli e di stessa lettera, la “L”: aquila da una parte, nella fattispecie “Olimpia”, ed aquila dall’altra, “Fortuna”, donata proprio dalla Lazio, per un rapace che fa da soprannome al club bulgaro stesso. Nell’unico precedente sinora registrato contro una squadra italiana, allora guidata da Reja, il Ludogorets è riuscito a rimanere imbattuto in ambo le gare, portando a casa un’impensabile impresa: successo all’andata, con lo 0-1 all’Olimpico firmato Bezjak, ed un incredibile 3-3 al ritorno, con il vantaggio biancoceleste rimontato in due occasioni (da 0-2 a 2-2 e da 2-3 al pari finale) grazie ad un paio di gravi disattenzioni difensive. Contro il Milan, invece, per il Ludogorets sarà sfida inedita, al contrario di un viaggio rossonero in Bulgaria già vissuto in 5 occasioni: l’unica sconfitta patita, contro l’Akademik Sofia, risale al lontano 20 ottobre 1976 (4-3, Coppa Uefa), con il resto dei precedenti da 7 vittorie e due pareggi contro Levski e CSKA Sofia. In 5 precedenti ad eliminazione diretta su 5 contro squadre bulgare, in più, il rossoneri hanno sempre passato il turno: la sesta occasione non sarà da fallire.

LA SQUADRA E…LA LUNGA SOSTA

4-2-3-1 o 4-3-3 come due principali soluzioni di gioco, con il punto fisso Marcelinho (classe ’84 e perno del centrocampo di Dimitrov), la fantasia di Wanderson e Keseru (9 centri in campionato) come bomber di riferimento. Con ben 17 stranieri su 26 presenti in rosa, 9 dei quali brasiliani, il Ludogorets si presenta in una veste particolarmente sudamericana, pur avendo perso Palomino passato in estate all’Atalanta e con Campanharo (ex Verona) come vecchia conoscenza della Serie A. Secondo posto in campionato, a -2 dal CSKA Sofia ma con un match da disputare oggi, contro il Pirin Blagoevrgrad, che potrebbe restituire al club la testa della classifica. Poi, il quarto di finale di Coppa di Bulgaria (contro il CSKA Sofia, giovedì) prima della lunga sosta prevista dal campionato bulgaro, che riporterà “Le aquile” a scendere in campo proprio contro il Milan, tra due mesi esatti, nei sedicesimi di Europa League: dopo il gruppo C con Hoffenheim, Braga ed Istanbul Basaksehir, la strada per gli ottavi passerà da Milano. Sognando un’altra impresa, dopo l’eliminazione della Lazio e il pari (2-2) al “Parco dei Principi” nella scorsa edizione della Champions League: per un club che da piccolo, nato soli 16 anni fa, si sta abituando a sognare in grande.