Dopo essere stato retrocesso dalla B alla C per il pagamento di alcuni stipendi in ritardo che hanno causato una penalizzazione di 2 punti, il Trapani rischia di scomparire a causa di una crisi economica con la proprietà che ha chiesto l'intervento delle istituzioni comunali per cercare nuovi soci.
E alcuni tifosi hanno deciso di non arrendersi. Il sindaco di Trapani, infatti, ha ricevuto una manifestazione di interesse da parte dei tifosi per l’acquisto della società. L’Amministrazione comunale si è posta come garante e oggi effettuerà degli incontri bilaterali tra possibili acquirenti/investitori e Fabio Petroni, rappresentante della Alivision. Nel pomeriggio, invece, l’incontro sarà con stampa e tifosi.
Il comitato “C’è chi il Trapani lo ama” si è fatto avanti: non un vero e proprio azionariato popolare ma poco ci manca. “Il comitato è costituito da cittadini trapanesi che hanno a cuore le sorti della squadra di calcio cittadina, soprattutto alla luce dell’importante valenza che essa rappresenta sul piano sociale e del non trascurabile indotto economico che essa genera, a beneficio del territorio, senza tralasciare il fatto che decine di famiglie tra dipendenti e fornitori, per la gran parte trapanesi, traggono il loro sostentamento dalle attività lavorative prestate per il Trapani Calcio”.
Semplici tifosi, aziende che hanno debiti con la società, qualche investitore: un mix che ha riacceso una fiammella. L’Alivision, azienda di trasporti e attuale proprietaria al 100%, deve indicare la propria volontà dopo aver aperto alla cessione. I tifosi ci provano ma vogliono tutte le quote societarie.
“Il comitato – affermano i tifosi - è fermamente convinto che ogni cittadino debba fare la propria parte affinché il Trapani Calcio sia dei trapanesi, condizione che ritiene necessaria per avere continuità nel tempo e per la salvaguardia di un patrimonio che è di tutti. A tal fine, il comitato ha deciso di farsi carico dell’individuazione di soggetti disponibili ad acquisire la Società, solo dopo che l’attuale proprietà, in maniera chiara, inequivocabile, in forma scritta e non modificabile unilateralmente dalla stessa, fornisca le seguenti informazioni, allo stato sconosciute, precisando che ciò rappresenta condizione imprescindibile per l’avvio di qualsivoglia iniziativa: conferma di volere cedere il 100% delle quote della Società Trapani Calcio srl e condizioni di cessione”.
Non sarebbe la prima volta che una tifoseria acquista una squadra: nel 2013 l’Heart of Midlothian, club di Edimburgo, fu salvato dai membri della Foundation of Hearts che hanno messo mano al portafoglio per diventarne proprietari. Il Motherwell, nel 2016, è stata la prima squadra scozzese ad appartenere ai propri tifosi con i sostenitori che hanno acquisito il 76% delle quote della società. In Italia numerosi sono gli esempi: Taranto su tutti. Nel 2012 la squadra jonica in base ai risultati sul campo avrebbe vinto il campionato ma, penalizzata di 6 punti per problemi economici, rimane in LegaPro. La società rinuncia all’iscrizione alla stagione successiva ed è costretta a ripartire dalla D. Nasce la Fondazione Taras e i tifosi prendono il controllo del club.
La via per il supporters trust sembra l’unica per il Trapani: tutti coloro che si sono dichiarati interessati alle sorti dei granata non sono andati oltre la semplice chiacchierata informativa. I tifosi, invece, per amore provano a riscrivere la storia del Trapani. Una rivoluzione tutta siciliana con un sapore molto, troppo romantico.
A cura di Francesco Tarantino