Dopo 6 anni è arrivato il giorno della pace tra il ct della Nazionale Luciano Spalletti e l'ex capitano della Roma Francesco Totti. Come previsto, i due si sono incontrati per una visita all'ospedale pediatrico 'Bambino Gesù' di Roma.
"Dalla parte del cuore", ha detto il ct azzurro prima di salutare e abbracciare l'idolo giallorosso. C'è stato un momento di scambio, tra saluti, abbracci e doni, al Castello dei giochi della Ludoteca. I bambini hanno regalato dei poster e una coppa d’oro da loro realizzata per l'allenatore toscano. La Figc ha ricambiato con magliette e palloni firmati. Spalletti, Gravina e Totti si sono diretti nel reparto di oncoematologia, mentre Buffon, Di Lorenzo e Peruzzi hanno fatto visita all'area pediatrica generale specilistica.
Spalletti ha raccontato come sia uscito arricchito da questa esperienza: “Ogni volta che vengo qui la sensazione è di aver donato 1 e ricevuto 1000. Questi bambini ci vedono come dei supereroi, invece sono loro ad avere il superpotere dell’amore, che ci trasferiscono in quella bellezza che è la vita. Siamo qui e ogni volta impariamo tantissime cose". E su Totti: "Non poteva esserci occasione migliore per ritrovarci. Se questo momento lo doniamo a qualcuno è ancora meglio: le cose non le dobbiamo fare per noi, ma per gli altri. C’erano moltissime persone che avevano piacere di questa riappacificazione, anche se sotto sotto non avevamo mai litigato, anzi ci siamo sempre stimati. E in un’epoca di conflitti, nella quale noi grandi tendiamo a litigare spesso, trovarsi qui ad abbracciarci donandolo ai bambini, attraverso i loro occhi può essere un messaggio per un futuro sempre migliore”.
L'allenatore toscano ha aggiunto in conferenza stampa: "Al Bambin Gesù invece è stato creato questo momento di vita davvero toccante. C'ero già stato con Francesco e sono stato felice di essere tornato a salutare i bambini. Ogni volta che ci vado mi sembra di donare uno e ricevere mille. Quando entriamo nelle stanze diventano con gli occhi di mille colori perché ti vedono come un supereroe ma sono loro che hanno il superpotere di donarti questa sensazione di amore. C'è bisogno di amore e di amicizia vera. Per questo è stato ancora più bello fare quell'abbraccio in quella situazione. E' stato un capitolo entusiasmante della mia storia da allenatore. Con lui ho fatto uno dei giri più belli su questa giostra da Lunapark che è il calcio. L'ho visto fare giocate e lo devo ringraziare per le giocate incredibili che mi ha fatto vedere. Per questo non ho mai smesso di abbracciarlo. Me le ricordo bene tutte quelle sul campo. Noi dipendiamo dalle qualità dei giocatori e io ho avuto tanti vantaggi ad avere allenato un calciatore come Totti.
Poi è stato il turno di Totti: “L’abbraccio con Spalletti è secondario. Questa è una giornata speciale soprattutto per i bambini che siamo venuti a trovare. Abbiamo avuto questa giornata a disposizione e siamo riusciti a riconciliare un po’ tutto. Perciò, l’abbraccio è soprattutto per i bambini, che è molto più importante. Cosa ci siamo detti? Niente, perché avendo un rapporto che è sempre andato oltre al calcio, fra noi basta un semplice sguardo, ed è tutto racchiuso in un abbraccio”.