Francesco Totti è tornato a parlare. Lo ha fatto scegliendo il Guardian, un importante quotidiano inglese. Tra i temi trattati dall'ex capitano della Roma c'è la proposta del Real Madrid che lo fece barcollare, l'importanza tra vincere un mondiale e uno scudetto con la propria squadra e la differenza che percepisce tra il calcio di oggi e quello suo, di qualche anno fa.
"Quando ho iniziato era un calcio fatto d'amore. Adesso..."
"Ho iniziato a giocare a calcio in un'epoca diversa", ha detto Totti. "Era un calcio fatto d'amore e di affetto anche nei confronti dei suoi tifosi. Io ho giocato venticinque anni per la squadra che tifavo: è stato così semplice per me scegliere... Fare paragoni con il calcio di adesso è difficile. Ora è molto più un business: vai dove ti danno più soldi, e lo capisco anche".
"La proposta del Real? Ci sono stati giorni in cui ero con una scarpa di qua e una di là"
Totti poi ha affrontato dell'estate del 2004, quando il Real Madrid di Florentino Perez gli fece la corte. Tanto da mandarlo in crisi: "Certo che ho pensato alla proposta del Real Madrid. Ci sono stati dei giorni in cui ero con una scarpa in Spagna e con l'altra a Roma, lo ammetto. Poi, come spesso ho detto, la scelta di rimanere a casa è stata fatta col cuore".
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"Vincere il mondiale bellissimo, ma lo scudetto..."
L'ex capitano giallorosso ha parlato della vittoria del mondiale del 2006. Una gioia indescrivibile, ma non paragonabile a quella dello scudetto vinto con la sua Roma cinque anni prima: "Il Mondiale è la massima vetta per ogni calciatore, ma io credo che questo valga per quei calciatori che ogni anno vincono, tipo quelli della Juventus, piuttosto che per quelli che vincono poco o niente. Per me la cosa più bella vinta in carriera è stata lo Scudetto del 2001". E infine, il suo presente: "Il mio principale obiettivo adesso è quello di trovare giocatori talentuosi e promettenti (Totti ha lanciato un'agenzia di scouting e management di giocatori, ndr). Ci proverò con tutto quello che ho per fare bene".