Totti: “Eresia che un 20enne valga 200 mln. Io facevo i gradoni di Zeman”
"Io nel cinema? Meglio che ognuno facesse il suo. Io sono simpatico, scherzoso e questo può piacere alla gente. Ma da lì ad attore non mi sembra il caso. Se farei un personaggio in Gomorra? Forse sì", parola di Francesco Totti che, in una diretta Instagram proprio con Salvatore Esposito, protagonista della serie televisiva, ha risposto alla proposta dell'attore. "Anche Zlatan Ibrahimović ha detto che parteciperebbe", ha precisato Esposito, seguito dalla risposta dell'ex capitano giallorosso. "Lui è più portato, ha il viso da Gomorra".
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Tra chiacchiere e risate, passando dal cinema al calcio: "Il mio nuovo percorso? Si basa sul cercate nuovi talenti. Il nome procuratore non mi piace e non voglio avere quel ruolo. Sto valutando e mi informo sui giocatori di tutto il mondo", ha raccontato l'ex capitano giallorosso. "Come capire se uno ha le potenzialità? Non voglio fare il presuntuoso, ma l'occhio ce l'ho. Mi basterebbe poco. Se fossi nelle società inizierei a scovare nei nostri settori giovanili, anche per realizzare i sogni di questi ragazzini che spesso vanno all'estero. In Italia, anche in Serie B e in C, ci sono giocatori di grandi prospettive".
"Io non voglio parlare di Maradona perché sarei di parte", ha poi aggiunto l'attore italiano, passando dunque la parola a Francesco Totti. "Maradona entrava in campo perché si divertiva. Sembrava che la palla cercasse proprio lui. Il calcio di una volta era più bello di quello attuale. C'era un'aria diversa. Da quando ho iniziato io, fino al 2015/2017, c'erano fior di giocatori anche nelle squadre di basse classifica. Se è solo una questione economica? È basilare, sì. Prima le cifre erano esilaranti, adesso invece mi sembra un'eresia far valere 200 milioni un giocatore di 20 anni. Sarebbe meglio per tutti fare un passo indietro. E forse questa situazione legata al Coronavirus, farà cambiare qualcosa. Io a quell'età guadagnavo un millesimo di quello che si guadagna oggi, e intanto facevo i gradoni di Zeman. Lui era il top. Ti faceva fare una preparazione diversa, finivi l'allenamento ed eri stremato. Se eravamo a dieta? Tutte cavolate, mangiavamo quello che c'era da mangiare".
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E infine, sulla sua scelta di indossare una sola maglia, quella della Roma, ha spiegato: "Potevo far vedere che ero ancora in grado di giocare, non ho voluto, soprattutto per rispetto dei tifosi. De Rossi? La sua scelta è giusta. Ma anch'io sarei voluto andare al Real Madrid, solo che ho preso un'altra decisione. In un momento della mia carriera stavo pensando di andarci, mancava solo un tassello. Era l'unica squadra che avrei scelto dopo la Roma. Poi la mia famiglia e glo amici mi hanno fatto riflettere. Adesso, aver indossato un'unica maglia, è il mio trofeo più importante. Ho vinto tutto quello che c'era da vincere".